“Canti orfici/visioni”: un poetico omaggio alla poesia del Libro Unico di Campana

In prima nazionale al Teatro Studio di Scandicci il «concerto teatrale» di Cauteruccio dedicato all’opera del poeta di Marradi.

Per ricordare il centenario della prima edizione dei “Canti Orfici”, il cosiddetto Libro Unico di Dino Campana, la Regione Toscana, alla guida del comitato dei comuni ‘campaniani’ Firenze, Marradi, Scandicci e Lastra a Signa, si è fatta promotrice di una serie di proposte raccolte sotto il titolo “Canti Orfici: un libro tra due secoli”. Un importante contributo a tali celebrazioni è arrivato dal Teatro Studio Krypton di Scandicci, che ha organizzato un ricco calendario di eventi, iniziato il 15 novembre 2014 con la presentazione del volume di Lorenzo Bertolani “Felice di essere povero ignudo. Felicità e religiosità nell’opera di Dino Campana” (edizione Meridiana). Per oltre un mese teatro, film, incontri e laboratori si sono succeduti in vari luoghi cittadini, fino a quella che è stata la punta di diamante del progetto celebrativo: la presentazione in prima nazionale di “Canti orfici/visioni” con Michele di Mauro per la regia di Giancarlo Cauteruccio, andato in scena al Teatro Studio dal 13 al 19 dicembre 2014.

Il primo incontro del regista con il poeta di Marradi risale almeno al 1985, quando i versi di Campana risuonarono in “Elettriche lune”, realizzato nel parco de La Versiliana a Pietrasanta. Nel 1994 la sua figura fu al centro di un progetto-laboratorio che portò alla realizzazione di “Un poeta in fuga”, eloquente biografia in prosa e versi appositamente commissionata a Roberto Carifi, e ripresa anche in anni successivi. Con “Canti orfici/visioni” lo sguardo si sposta dalla vita all’opera, che diventa il centro della riflessione teatrale. Era già stato così nella memorabile lettura di Carmelo Bene a cui, non a caso, è dedicato lo spettacolo che qui si presenta. Ma a differenza dell’illustre precedente, che poneva l’accento soprattutto sugli aspetti più ottocenteschi del “Libro Unico”, di cui veniva colta la vicinanza con D’Annunzio e Carducci – e che lo stesso Campana, provocatoriamente, riconosceva – la nuova lettura vuole restituire ai “Canti Orfici” il ruolo di archetipo della poesia italiana moderna. E tutta la multimedialità a cui gli spettacoli di Krypton ci hanno abituato viene utilizzata per realizzare quest’architettura di senso. Così, grazie anche alla scrittura drammaturgica di Andrea Cortellessa, la poesia di Campana viene lasciata libera di esprimersi attraverso il corpo e la voce di Michele di Mauro, ma anche di farsi immagine e suono, trasformandosi in quello che è stato efficacemente definito un «concerto teatrale».

Bellissimo poi il disegno scenico di Paolo Calafiore: strappi di fogli candidissimi che, scendendo dall’alto, rievocano grotte o antri di sibille, conducendo lo spettatore in una dimensione magica, onirica, che viene poi amplificata dalle proiezioni video e dalla partitura sonora. In altre parole, la scena stessa diventa il libro su cui si ‘scrivono’ e ‘vivono’ le parole del poeta. Rupi, monti, cascate d’acqua, il soffio dei venti, prendono forma davanti ai nostri occhi, diventano reali, facendoci immergere in quei luoghi che nascono dai versi stessi di Campana. Suoni, immagini e parole si fondono intimamente facendoci viaggiare nella mente del poeta.

Scandicci – TEATRO STUDIO, 16 dicembre 2014

Lorena Vallieri

CANTI ORFICI/VISIONI – Teatro Studio Krypton; autore: Dino Campana; progetto e regia di Giancarlo Cauteruccio; con Michele Di Mauro; dramaturg: Andrea Cortellessa; musiche originali: Gianni Maroccolo; scene: Paolo Calafiore; costumi e assistenza alla regia: Massimo Bevilacqua; luci e direzione allestimento: Loris Giancola; video: Alessio Bianciardi; suono: Marco Cardone; elettricista: Lorenzo Bernini. Prima Nazionale.

Con la partecipazione degli attori del Laboratorio di conoscenza e interpretazione teatrale della vita e dell’opera di Dino Campana: Silvia Benvenuto, Giorgio Coppone, Giovanni Corsini, Maria Luisa D’Introno, Emiliana Provenzale, Veronica Rivolta, Matteo Tanganelli.

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