Il “Pride” di Zingaretti. Grande coraggio!

Regista, interprete e coproduttore. Luca Zingaretti in questo “The Pride” ci ha creduto veramente.

Merita indubbiamente il plauso per aver voluto portare in scena il testo del greco-britannico Alexi Kaye Campbell che dal 2008 riscuote a Londra notevole successo, anche se in più di qualche passaggio appare debitore del romanzo “The hours” di Cunningham.
E’ la storia, molto ben esposta e molto bene intrecciata, di persone che fanno enorme fatica ad accettare e convivere con la propria omosessualità.
Tanto che vivano negli anni ’50 dove, al di là della perversa attrazione sessuale, ogni minimo accenno al sentimento d’amore è bandito con una violenza che sfocia al ricorso a terapie mediche devastanti, quanto ai giorni nostri laddove una Inghilterra finalmente  giunta al matrimonio omosessuale, trova spiazzati proprio molti gay che, abituati a pensare a loro stessi come “sporchi”,  cercano perversioni sempre più estreme incapaci di essere felici ed amare, ora che possono.
Se intrigante appare il gioco degli attori che interpretano tanto i personaggi degli anni ’50 quanto i contemporanei, meno entusiasmante è la messa in scena molto attenta a spiegare ma poco coraggiosa nell’osare e sorprendere.
Luca Zingaretti interpreta il suo personaggio omosessuale con sobrietà e, a tratti, bella convinzione (meglio quello del marito, più ingessato e sofferto).  Molto, molto bella la prova di Maurizio Lombardi ricca di sfaccettature e mezzi toni, tormentata ed esilarante, davvero bravo. Più debole la prova di Valeria Milillo che alterna momenti indovinati a manierismi e qualche clichè, con qualche pecca nella dizione. Alex Cendron funzionale e convincente nei personaggi di contorno.
Nel complesso uno spettacolo coraggioso e intenso, con qualche leggera pausa nel ritmo e qualche prevedibilità di troppo.
Scommessa vinta per Luca Zingaretti che continua ad esplorare le sue corde interpretative e a scegliere, come regista, di raccontare le fragilità e i sentimenti del mondo omosessuale per comprenderne le vulnerabilità e far comprendere l’esigenza di dar loro gli stessi diritti di amore e famiglia, cosa che in Italia è ancora, purtroppo, fondamentale e necessaria.
Bravo Luca!
Roma, teatro Argentina, 24 Novembre 2015
Giuseppe Bucci
THE PRIDE

di Alexi Kaye Campbell
regia e con Luca Zingaretti

traduzione Monica Capuani
e con Valeria Milillo, Maurizio Lombardi, Alex Cendron

scene Andrè Benaim
luci Pasquale Mari
costumi Chiara Ferrantini
musiche Arturo Annecchino

Produzione Zocotoco Srl

 

IN SCENA FINO AL 6 DICEMBRE.

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