“Manicomio! manicomio!” : “Sei personaggi in cerca d’autore”.

Quando Luigi Pirandello mise in scena nel 1921 per la prima volta il suo celebre “Sei personaggi in cerca d’autore” questa fu la reazione sconcertata del pubblico: “manicomio! manicomio!”. Per questa ragione l’autore introdusse una voce fuori campo che facesse da prefazione alla genesi dell’opera e che ne spiegasse gli sviluppi e gli intenti. Così il testo teatrale, scritto in soli tre giorni, diventò il suo più celebre capolavoro.

 

Nuova riproposizione di “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello e grande successo per Gabriele Lavia, qui anche abile interprete del personaggio del Padre, capace di mettere in scena avvedutamente un classico senza tempo.

E’ il teatro nel teatro: è in allestimento lo spettacolo “Il gioco delle parti” di Pirandello, e durante le prove generali la compagnia di attori e il loro capocomico vengono interrotti dall’usciere che anticipa l’ingresso nel teatro di sei smarriti personaggi in cerca d’autore. Il capocomico, dopo un disappunto iniziale, si convince di voler rappresentare i loro drammi ma con i propri attori. Quando i sei personaggi rivivono le loro storie, solo pensate da un autore che li abbandona prima che fossero realmente vissuti, rubano la scena agli attori che diventano così spettatori increduli, perchè “gli attori non sono in grado di vivere appieno le emozioni provate dai personaggi veri“: è la psicologia e filosofia del teatro, manuale per attori e teatranti.

Così si celebra lo scontro titanico tra attore e personaggio, tra realtà e verità, chi mette in scena le storie grazie a convenzioni e scelte indirizzate a un pubblico e chi quelle storie le ha davvero vissute. Un teatro deve mettere in scena il fatto “reale” o la verità? Ed è questo l’interrogativo di Pirandello: la contraddizione e la discordanza tra l’attore e il personaggio e l’impossibilità di fare di tutto una sola cosa. E quindi l’imperativo è la ricerca degli accordi. Gli stessi accordi che sembrano qui nell’opera di Lavia perfettamente riusciti.

 

Lo spettacolo è curato in tutti i suoi dettagli: le scene di Alessandro Camera, i costumi di Andrea Viotti e le musiche di Giordano Corapi fanno da cornice all’impeccabile recitazione di tutto il numeroso cast capeggiato dall’esperto Lavia. In un’ambientazione curata nei minimi particolari i “personaggi” si sovrappongono agli “attori” senza però togliere a loro la scena, perché sono i drammi a essere protagonisti, che siano essi interpretati dagli attori o dai personaggi. L’armonia tanto ricercata da Pirandello è perfettamente riuscita in Lavia. L’incomunicabilità dei sei personaggi che urlano il loro dolore e “soffrono” dell’incapacità di trovare un qualsiasi corpo di attore che possa ospitarli.

 

Mettere in scena il teatro nel teatro è un’impresa ardua ma che il regista di origini siciliane riesce a condurre grazie a indovinate e ricercate soluzioni registiche. Nessuna artefatta sperimentazione, in passato mai riuscita, ma solo abilità del regista di mettersi al servizio fedele di Pirandello.

È tutto in armonia con il testo e la tensione rimane alta per oltre due ore di spettacolo, dove non mancano neppure sorrisi e qualche lacrima.

 

E dalle poltrone non è più “manicomio! manicomio” ma “bravi, bravi!

 

Roma, teatro Eliseo, 5 gennaio 2016

Vittorio Sacco

Teatro Eliseo
dal 05 al 24 gennaio
SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE

di LUIGI PIRANDELLO

con e regia GABRIELE LAVIA

scene ALESSANDRO CAMERA
costumi ANDREA VIOTTI
musiche GIORDANO CORAPI

PRODUZIONE

FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANA

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