Samuele Valenti, modello ed ora attore in “Damnatio”
“A teatro il mio corpo nudo racconterà gli abusi del clero”

 

E’ il volto ufficiale dell’allestimento milanese de “Le vittime di Dio”, la mostra fotografica curata da Antonio Mocciola che tanto successo ha già ottenuto a Napoli e a Roma. Il suo volto, il suo corpo nudo esposto in locandina lo ritrae in atteggiamento beffardo nei confronti di una condanna a morte che – interpretando un eretico – colpì anche il suo personaggio, sotto la scure della repressione vaticana. La foto – forse la più esplicita e “oscena” tra le centinaia scattate per questa mostra – sarà esposta il 12 ottobre, tra le altre, allo spazio Adads di Milano.

Ma da oggi Samuele Valenti, palermitano di stanza a Milano, è anche attore, accanto all’esperto Massimo Leonardo Villucci, in uno spettacolo che farà discutere,  dal nome evocativo “Damnatio – la disciplina del perdono”. Ne parliamo con Samuele, al suo esordio assoluto sul palcoscenico.

Il 12 ottobre a Milano debutta un monologo che ti vede accanto a Massimo Villucci. Com’è stato l’incontro con l’autore e regista di “Damnatio”, Antonio Mocciola?

Direi inaspettato. Ho posato per alcuni scatti in occasione della mostra “Le Vittime di Dio”, non conoscevo Antonio ma avevamo amici in comune, partecipai a questo servizio per curiosità. Dopo mesi dalle foto Antonio mi propose di debuttare come attore su Damnatio e accettai subito.

Di cosa parla lo spettacolo, e nello specifico il tuo personaggio?

Lo spettacolo parla di pedofilia, di autoanalisi, di violenza. Parla di un prete che per tanti anni abusa di bambini finché uno di loro, Giorgio, da me interpretato, utilizzando quasi le sue stesse sevizie lo porta ad una autoanalisi. Spogliandolo sia dei vestiti che della sua anima. Giorgio è un bambino abusato da Don Filippo, Massimo Leonardo Villucci, che si vendica più mentalmente che fisicamente. 

All’inizio dello spettacolo sarai completamente nudo, affidando alla tua sola voce e al tuo corpo il senso dello spettacolo. Come ti approcci a questa esperienza? Come vivi il rapporto col tuo corpo? Il pensiero che sei da solo, nudo, davanti a tanta gente conosciuta e sconosciuta, ti da’ più carica, ti può intimidire o semplicemente ti concentri sul tuo ruolo?

Vivo molto bene la nudità e ho un rapporto sereno con il mio corpo dopo anni di conflitti e poca accettazione. Il naturismo mi ha aiutato ad accettare anche i difetti, che molto spesso sono solo nella nostra testa, e a vedermi allo specchio con occhi diversi. Pratico naturismo da qualche anno ormai e sono a mio agio anche in presenza di altre persone vestite. Le luci, il silenzio e gli sguardi non mi intimoriscono, anzi, mi aiutano a concentrarmi maggiormente sul mio personaggio.

Sei al tuo debutto assoluta come attore, come vivi questa esperienza? Pensi che possa ripetersi in futuro?

Sono tanto contento di questa opportunità, dovrò lavorare tanto in quanto non ho esperienza. Non so se dovesse ripetersi in futuro ma sicuramente valuterò dopo Damnatio

Prima dello spettacolo, ci sarà una mostra intitolata “Le vittime di Dio”, con foto inedite, e che ha già toccato Napoli e Roma. Il direttore artistico, tra tanti, ha scelto proprio te per rappresentare l’intero progetto, e la tua immagine è sulla locandina ufficiale dell’evento. Che tipo di emozione provi al riguardo?

Sono tanto orgoglioso. La foto usata in locandina non è stata programmata ma è stata naturale e senza inibizioni. Penso che questo sia uno dei motivi che hanno spinto Antonio ad usarla come locandina ufficiala ed io non posso che ringraziarlo per questo.

Sei presidente di una neonata Aps, “Sogni”. Di cosa si tratta?

L’associazione nasce tramite un gruppo Telegram di amici che condividono lo stile di vita naturista. L’associazione vuole comunicare, utilizzando i mezzi possibili, che il naturismo può essere accettazione, può essere stare bene, può essere benessere fisico e mentale. Il naturismo può aiutare all’accettarsi, al condividere il proprio io con gli altri, connettersi con la natura e con gli altri nel modo più semplice e naturale possibili senza aver bisogno di maschere e/o barriere. Questo è quello in cui crediamo e che vogliamo far provare agli altri tramite esperienze naturiste, eventi e luoghi come anche il teatro. Vogliamo togliere il tabù dietro la nudità e far aprire la mente a chi associa la nudità solo a qualcosa di sessuale, buio e vietato.

 

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