NTFI.2015 – Afrodita y el juicio de Paris, Alla ricerca dell’intimità perduta

L’atto teatrale, per sua definizione, si realizza quando c’è sì qualcuno sulla scena ma soprattutto quando questo qualcuno è visto, osservato, ascoltato dalla platea, quando altrimenti detto c’è condivisione. Proprio la condivisione assoluta, l’esperienza collettiva è l’obiettivo di Afrodita y el juicio de Paris, spettacolo proposto dalla compagnai catalana La Fura del Baus per l’edizione 2015 del Napoli Teatro Festival. Ma purtroppo la condivisione è proprio ciò che viene a mancare in questo macro-evento aperto a tutta la città. L’atmosfera è più da concerto, quasi da bivacco; il palco è un punto lontano quindi si beve, si fuma, si parla, si guarda incantati le bellissime immagini video o create dai ballerini, ma non si condivide e a stento si riesce a coglierne il senso. Ed è un vero peccato perché come già detto le immagini sono artistiche, i ballerini danzanti sospesi in aria incarnano simboli dell’affascinante storia mitologica del pomo della discordia, che vede coinvolte le tre Dee Era, Atena e Afrodite, nonché Paride ed Elena. Ma tra i video proiettati, le ballerine sulla scena, la super-marionetta, i ballerini sospesi sembra non ci sia collante, causa una pessima acustica e una voce narrante che sussurra. La multidisciplinarità – cifra stilistica della Fura – c’è ma non è palpabile. I simboli si rincorrono, incantano, sono spettacolari, ma purtroppo viene da chiedersi dietro questa spettacolarizzazione e spettacolarità, cos’altro c’è?

Mariarosaria Mazzone

Afrodita y el juicio de Paris

Regia Pera Tantiñà

Mostra d’oltremare

Napoli Teatro Festival Italia

13/06/2015

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