Al via il Todi Festival, incontro con il patron Eugenio Guarducci

Il prossimo 26 agosto, fino al 3 di settembre, si riaprirà il sipario sul Todi Festival, la rassegna teatrale che fu creata dal regista Silvano Spada nel 1987, e che, già per il secondo anno di seguito, è ora guidata da Eugenio Guarducci, grande organizzatori di eventi tra i quali ricordiamo Eurochocolate, da lui creato nel 1993 e che vanta innumerevoli tentativi di imitazioni fuori e dentro il territorio italiano. Guarducci ha ideato un’edizione che avrà il suo fulcro centrale nel Teatro Comunale, dove saranno in scena artisti quali l’attrice turca, icona di Ferzan Ozpetek, Serra Yilmaz, Chiara Caselli, Brenno Placido, Eugenio Allegri e Pamela Villoresi (solo per citarne alcuni), ma che nella centrale Piaza del popolo vedrà protagonisti, in due eventi attesissimi, il critico d’arte Vittorio Sgarbi ed il grande cantautore Roberto Vecchioni. Ma Todi Festival è anche teatro di ricerca, approfondimenti sull’editoria, concerti, scoperta e riscoperta di luoghi, ed è proprio intorno a questa variegata forma di proposte che abbiamo cominciato la chiacchierata con Guarducci:

Il Todi Festival già lo scorso ha ritrovato nuova vita con una direzione artistica attenta alle varie tipologie performative, dallo spettacolo musicale, ai recital di grandi nomi del teatro alla nuova drammaturgia, senza mai perdere di vista il coinvolgimento del pubblico: qual è quello che lei ritiene il suo fiore all’occhiello in questa programmazione così articolata?

Sono particolarmente fiero della rassegna spin off Todi Off. Sono convinto che bisogna puntare sulle nuove energie teatro contemporaneo, e le proposte che faremo in questa rassegna collaterale sono da considerare come delle vere e proprie gemme che potranno fiorire nei prossimi anni

Il teatro può ancora essere considerato un evento di massa, oppure, come oramai credono in molti, una forma d’arte oramai di nicchia?

Siamo in una via di mezzo. Il teatro fa sempre di più uso della tecnologia, ed anche dell’ arte espressiva che utilizza mezzi a loro volta tecnologici per promuoverlo meglio, dalle piattaforme in rete si riesce ad interessare ed appassionare potenziali spettatori

Come è nato il suo rapporto con una manifestazione storica come il Todi Festival?

Tutto è nato due anni fa da una telefonata di Silvano Spada, il fondatore del festival, che era in difficoltà nell’ individuare un nuovo direttore artistico, anche a causa di conflitti politici. Spada conosce il mio lavoro di organizzatore di eventi, e mi chiese se la cosa poteva interessarmi. Io ho accettato la sfida, perché mi è stata data la possibilità di lavorare in team con persone di cui mi fidavo

Da esperto comunicatore qual è lei, come sintetizzerebbe in poche parole il Todi Festival 2017?

Un’ottima insalata mista di ottimi freschi ingredienti diversi

Sicuramente ha già immaginato come procedere con questa direzione artistica per la prossima edizione. Ci può anticipare solo quello che è il suo obiettivo a riguardo?

Quando lo scorso giugno è stato eletto come nuovo sindaco Antonino Ruggiano, come atto dovuto ho rimesso nelle sue mani il mandato, che mi ha subito confermato. Prima di parlare quindi di futuro, credo sia logico vedere i risultati per capire se continuare quest’avventura che, lo confesso, mi diverte tantissimo.

Gianmarco Cesario

 

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