Al via la nuova stagione del Teatro Kismet OperA: un “corpo a corpo” per ritrovare il contatto con il reale

Comincia stasera sabato 25 ottobre la stagione 2014-2015 del Teatro Kismet Opera di Bari.

 

Il teatro, che dal 1981 ha sede in un ex capannone industriale, intitola il suo cartellone “Corpo a corpo”. Afferma infatti Teresa Ludovico, direttrice artistica del Teatro Kismet:

“Siamo sempre più distanti da tutto quello che è corpo, materia umana, contatto, calore. Siamo sempre più spettatori e attori virtuali, di rapporti virtuali. Solo il teatro, con i suoi legni, i suoi chiodi e la carne viva degli attori si offre, nudo e crudo, in pasto agli spettatori che con i loro corpi anch’essi esposti, sono lì, a compimento di un rito millenario”.

À l’affiche, per l’ultimo fine settimana di ottobre, lo spettacolo “Namur”, di Antonio Tarantino, per la regia di Teresa Ludovico, già proposto durante il Festival di Andria – Castel dei Mondi. L’azione si svolge alla fine del periodo napoleonico: Marta e Lucien si scambiano dialoghi universali e crudeli in cui risaltano i meccanismi di coppia e l’assurdità della guerra.

Il cartellone porta poi in scena “La prima cena”, regia del pugliese Michele Sinisi, spettacolo in cui il pubblico assiste ad un incontro tra due fratelli e una sorella dopo la morte del padre: verranno così a conoscenza di storie personali mai confessate, sempre sul filo del rasoio di una guerra imminente.

Interessante il lavoro di Laurent Bigot, compositore, sassofonista e professionista dell’elettroacustica che presenta la performance “Le petit cirque – circo di oggetti sonori”, attraverso la quale sviluppa gli stereotipi dell’immaginario circense e il suono astratto.

Per quanto riguarda i grandi classici, Salvatore Tramacere metterà in scena “Il matrimonio” di Gogol, in cui si esplorano i personaggi nella loro inquietudine e solitudine: uomini e donne che cercano un’intimità attraverso botta e risposta da show televisivi, tra finzione e spettacolarizzazione della tragedia.

“Thanks for Vaselina” invece, per la regia di Gabriele Di Luca, parla di violenza non esplicita. Abituati ad una vita tranquilla, non possiamo far altro che ringraziare – ironicamente, si intende – chi ci fa del male senza farci soffrire troppo. I protagonisti sono gli sconfitti dalla vita, abbattuti, privi di qualsivoglia possibilità di benessere e successo, continuamente in bilico tra realtà e assurdo.

Il regista e drammaturgo argentino Rafael Spregelburd presenta poi il suo nuovo progetto italiano “Furia avicola”, di cui cura la regia insieme a Manuela Cherubini, sua traduttrice. Qui si passa dall’assurdità della burocrazia alla grottesca babele delle lingue, per riflettere sulla profonda crisi del nostro tempo.

Danio Manfredini proporrà “Vocazione”, già nel cartellone del Festival di Andria – Castel dei Mondi, nel tentativo di tracciare un quadro sulla figura dell’attore teatrale e i suoi diversi stadi professionali.

È sul bisogno di legalità che si incentra invece lo spettacolo “Della paura del coraggio”, per la regia di Lello Tedeschi. Viene qui preso a testimone Giovanni Panunzio, vittima innocente della mafia pugliese, ucciso nel ’91 per essersi rifiutato di pagare una tangente. I fatti vengono raccontati attraverso la spietata quotidianità della vittima, a dimostrare quanto questa illegalità sia parte della nostra vita e ci riguardi tutti.

Il regista partenopeo Arturo Cirillo si cimenterà poi con un classico del teatro novecentesco: “Lo zoo di vetro”, testo di Tennessee Williams sul fallimento di una famiglia in cui il passato è considerato come un luogo del rimpianto.

La compagnia ricci/forte torna invece in scena con “Darling”, viaggio inteso come vera e propria indagine dopo la catastrofe, dopo che uno tsunami ha spazzato via un’intera civiltà. Partendo dall’Orestea di Eschilo, la compagnia tenta di ricostruire una dignità umana tra le macerie.

Ritroviamo poi, per questa stagione 2014-15 del Teatro Kismet, un po’ della tradizione eduardiana con “La grande magia”, adattato e diretto da Rosario Sparno. Protagonista sarà il rapporto tra il concetto di illusione e quello di fiducia: un marito geloso vede sparire la moglie in una scatola magica durante il gioco di prestigio di un noto prestigiatore, senza vederla tornare.

Gaetano Colella porta lo spettatore tra gli stabilimenti dell’Ilva di Taranto con il testo “Capatosta”, per la regia di Enrico Messina. Due operai, un veterano e un novellino, sono le voci protagoniste di una storia in cui si riflette su usi e abusi, leggi tacite e modi di fare ancestrali che padri, figli e nipoti si tramandano tra le mura della fabbrica.

In “Voci di tenebra azzurra”, di Mariangela Gualtieri, per la regia di Cesare Ronconi, una donna poeta tenta un dialogo con i maestri del passato, riflettendo su quanto siano stati utili i loro pensieri poetici in una contemporaneità come la nostra.

“Italia anni dieci” di Edoardo Erba, sarà diretto poi da Serena Sinigaglia e si incentrerà su una società i cui punti di riferimento stanno per vacillare, una società che brancola nel buio di una crisi che lascia tracce indelebili.

Tanti altri ancora sono gli spettacoli che vanno a completare la nuova stagione del Teatro Kismet: da “Sei personaggi in cerca di autore” (regia di Gabriele Paolocà) a “Il codice del volo” di Flavio Albanese; dall’adattamento – sempre ad opera di Flavio Albanese, questa volta insieme a Marinella Anaclerio – dell’Ariosto in “Orlando pazzo per amore_tragicommedia pop” alla riscrittura di Molière in “Il malato immaginario ovvero Le Molière imaginaire”, firmata Teresa Ludovico, che ne cura inoltre la regia e l’adattamento; da “Un bès – Antonio Ligabue” di Mario Perrotta a “KNOWone (roberto corradini è morto)” di Roberto Corradini, appunto. Lo spettacolo “Fotofinish” di Antonio Rezza, chiuderà infine la stagione 2014-15 del Teatro Stabile d’Innovazione.

 

Alessandra Lacavalla

Per informazioni

Teatro Kismet OperA

Strada San Giorgio martire 22/f – 70123 Bari

tel +39.080.579.76.67 fax +39.080.574.92.28

teatrokismet@teatrokismet.it http://www.teatrokismet.org/

 

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