Intervistiamo Alessandro Fullin

Tra Caronte, Annibale e Dart Fener, Alessandro Fullin ci racconta la sua Divina “Camp”

Sono appena terminate le repliche della Divina di e con Alessandro Fullin, presso la Sala Umberto di Roma. Una rilettura divertentissima del classico dei classici della letteratura italiana che Alessandro Fullin ha realizzato grazie ai grintosissimi ragazzi della Compagnia Nuove Forme e alla sua nuova eccellente alleata in scena, l’attrice brillante Tiziana Catalano.

Incontriamo Alessandro Fullin per saperne di più su questo suo nuovo esilarante progetto teatrale.

 

Alessandro, toglici immediatamente una curiosità: la Divina che stai portando in scena in diversi teatri d’Italia, sei tu?

Certo e chi potrebbe essere!?! …ma no, ovviamente è il capolavoro di Dante. Povero Dante e lì a Ravenna che si rigira nella tomba. Non gli do pace a quel giovanotto. Ho ripreso la Divina Commedia perché, forse a qualcuno sarà sfuggito, ma nel 2009 Papa Ratzinger ha abolito il Purgatorio. Cioè Ratzinger ha detto: scusate ci siamo sbagliati o è Paradiso o è Inferno. E quindi, prendendo spunto da questa novità, ho colto il dramma di Dante che si è ritrovato, di punto in bianco, con un terzo della Commedia da buttare. E allora, ho pensato che fosse giunto il momento che Dante tornasse nell’Aldilà per risistemare tutti quelli che erano finiti nel Purgatorio. E qui Dante incontra Beatrice…però sono passati ben settecento anni e questo grande amore si è un po’ raffreddato. Però c’è Caronte e…

 

…e con Caronte si sta meglio che con Beatrice…

Beh certo, tra Dante e Caronte nasce tutta una storia. È una rilettura molto camp e molto divertente insomma.

 

Invece, Paolo Malatesta l’hai ficcato insieme agli ABBA?

Esatto! Nella mia Divina c’è veramente di tutto. Ad un certo punto irrompe in scena anche Dart Fener! Io gioco sempre a prendere immagini e personaggi e mescolarli tra loro.

 

Non è la prima volta che lavori sulla riscrittura, in chiave parodica, di un classico.

A me piace moltissimo rileggere i classici ma il problema è che i classici ormai non li legge più nessuno. I classici non sono più il nostro terreno comune.  Oggi un ragazzo di vent’anni fa fatica a pensare di avere un terreno comune con me che ho alcuni anni in più. Ecco perché è difficile trovare dei testi davvero conosciuti da tutti. Perfino la Divina Commedia, che dovrebbe essere il nostro maggior poema, non è che venga rispolverato molto. Anzi, casomai molti giovani vedono il mio spettacolo e credono davvero che Dart Fener sia stato creato da Dante! Le idee sulla Divina Commedia sono un po’ vaghe. In realtà, anche io ho dovuto ristudiarla. Ho fatto anche dei disegni, dei diagrammi…perché diciamolo sinceramente: la Divina Commedia è un inferno!

 

Qual è il personaggio della Divina che ti è più simpatico? Quello che mentre lo scrivevi, ti divertivi da solo?

La cosa più buffa della scrittura di questo spettacolo è che ho scritto un lungo pezzo su Annibale che nella Divina Commedia è appena citato ma non c’è. Io invece ho scritto questo pezzo per Annibale e mi è piaciuto così tanto che l’ho tenuto. Mi diverte molto, questo personaggio che attraversa le Alpi con gli elefanti e ho deciso che non poteva non esserci.

 

Il prossimo classico che porterai in scena?

Mi piacerebbe fare Dio e quindi credo che farò la Genesi. Tipo: La Genesi. Come sarebbe stato diverso il mondo se al posto di Dio ci fosse stato Andy Warhol.

                                                                                                          Claudio Finelli

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