“Baby baby suite”: nell’intimità di Marilyn

Al Riva Lofts Florence Alessia Innocenti rivive una delle ultime notti di Marilyn Monroe.

Osserviamo la diva nella sua intima solitudine, raccolta tra le anonime lenzuola di una camera d’albergo. Qui incontriamo una Marylin stanca, ossessionata dalla sua stessa sensualità, dal suo dover essere sempre e solo un prodotto pubblicitario. È così che Chiara Guarducci, autrice del monologo “Baby baby suite” andato in scena al Riva Lofts Florence per la stagione del Teatro Puccini, immagina Marilyn Monroe in una delle ultime notti prima della sua tragica morte, per certi versi rimasta ancora misteriosa. Circondata da abiti costosi e gioielli, Marilyn piange, urla, si confessa, trova rifugio nell’alcol e nei sonniferi. Nella sua stanza non c’è gioia, non c’è successo, non c’è clamore; solo stress, dolore, esasperazione.

Lo spettacolo è un flash di 40 minuti sulla paradossale esistenza di una star, priva di amore e conforto nonostante l’adorazione dei fan. Interpretata con delicatezza e intensità da Alessia Innocenti, Marilyn denuncia la sua impossibilità di essere umana, non si può permettere di pensare, di volere, di amare. È solo un oggetto, esposto al mondo. Acclamata, sì, ma terribilmente sola. Anche la sua vita privata non è che uno show nel quale è chiamata a recitare, a esibirsi. Nulla di autentico, nessun rapporto sincero, sin dall’infanzia. Da far crollare a pezzi anche la più forte delle anime.

Dopo aver goduto del fuoco del camino gustando il drink di benvenuto (vino, tacos e una gustosa zuppa di carote e patate americane), entriamo in una camera del Riva Lofts. Marilyn è distesa sul letto, spogliata del personaggio che deve interpretare in pubblico si svela in tutte le sue fragilità. Resta per lo più in penombra, possiamo scorgere le sue espressioni solo in alcuni momenti, quando accosta al viso le lampade che freneticamente accende e spegne: sono piccoli attimi di celebrità che nel privato della sua stanza emulano ciò a cui è condannata ogni giorno. Il suo sguardo è triste, spento. Le sue parole sono come sussurrate dall’interno, un grido di dolore appena accennato.

Firenze – RIVA LOFTS FLORENCE, 21 febbraio 2015

Mariagiovanna Grifi

BABY BABY SUITERegia: Alessia Innocenti; Autore: Chiara Guarducci; Interprete: Alessia Innocenti.

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