“Basilicò”, profumo di Sicilia pieno di segreti

Sono sempre appetitosi i profumi che saltano fuori dalle cucine delle perfette mamme del sud: cuoche provette e pronte a soddisfare la fame di tutta la famiglia pur non avendo il diploma di chef nel cassetto.

Lo stesso inebriante profumo si può respirare anche nella casa di Maria Morreale, l’indiscussa protagonista di “Basilicò”, opera di Giulio Macaione pubblicata da Bao Publishing, una donna siciliana, apparente madre perfetta e vittima di un marito fedifrago scappato con la donna di servizio dal sapore esotico.

Il profumo che si respira a casa di Maria però è anche fatto di numerosi segreti, di qualcosa di non detto, di un silenzio complice nei confronti di alcune verità seppellite e nascoste al numeroso resto della famiglia, ovvero i preziosissimi 5 figli della donna.

Macaione caratterizza perfettamente ogni personaggio nonostante il cast davvero numeroso per un graphic novel strettamente famigliare: dall’omosessuale fiero delle sue preferenze sessuali fino alla donna libertina che dimentica l’identità dell’uomo che si risveglia accanto a lei, ogni ruolo risulta perfettamente raccontato nei capitoli dedicati ad ognuno dei figli della protagonista.

Una Sicilia che viene evidenziata in ogni modo, con un’architettura riconoscibilissima per chi è stato almeno una volta a Palermo e con un dialetto che spunta fuori da molte tavole permette di riprodurre al meglio i colori e le atmosfere di quell’isola italiana così amata e così caratteristica.

Lo stile di Macaione crea una storia che ha il sapore cinematografico di Ozepetek e di un cinema moderno italiano, degno di quelle commedie corali che sbancano al botteghino nascondendo con il linguaggio della spensieratezza, quella nota malinconica che, in questo caso, colpisce in pieno il cuore del lettore.

Gaetano Cutri

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