“Billy Elliot”, un sogno che diventa realtà

Massimo Romeo Piparo porta il celebre musical al Teatro Verdi di Firenze.

Musica, danza, teatro e l’unione delle tre discipline, il musical. Il 5 novembre il pubblico del Teatro Verdi di Firenze esulta i trionfanti “Billy Elliot” e Alessandro Prola, giovane ma promettente, nel ruolo del protagonista del musical. Massimo Romeo Piparo è regista di un’opera che, pur fedele alla versione cinematografica, è teatro per eccellenza, con il canto dal vivo, le scenografie e la calda partecipazione degli spettatori.

alessandro frola e luca biagini FOTO ANTONIO AGOSTINI 3577Quella di “Billy Elliot” è una storia emozionante e travolgente. Emozionante perché danza e musica sono capaci di stravolgere i sensi umani, travolgente perché la vicenda del piccolo Billy sembra essere la stessa di Alessandro Prola, per la prima volta in scena nel suddetto ruolo. Entrambi sognano di diventare étoile e, si sa, i sogni, per essere realizzati, comportano fatica, lotta, determinazione. Ma le guerre non si combattono da soli, servono alleati, servono braccia capaci di sostenere e credere nella vittoria, anche se questa sembra irraggiungibile. Il dodicenne Billy Elliot, orfano di madre, sfugge facilmente al controllo del padre e del fratello maggiore, minatori impegnati in un grande sciopero. Billy, dopo un disastroso allenamento di boxe, finisce per sbaglio nel bel mezzo della lezione di danza di Mrs. Wilkinson che, seguita da una schiera di ballerine in erba, non brillanti di talento, vede nel ragazzo la luce di una stella. Ballare non è certo una cosa saggia per un ragazzo, ballare non è virile, è da fru fru. Ma alla fine sarà lo stesso rigido, severo, categorico padre a strappare il figlio dalle nere braccia della miniera per condurlo sulla strada che lo porterà ad esibirsi come primo ballerino accompagnato dalla musica di Tchaikovsky, proprio come il ragazzo stesso si vedeva riflesso in uno specchio quando era ancora solo un anatroccolo, tuttavia destinato a trasformarsi in un magnifico cigno. Preziosissime, nel percorso del giovane Elliot, la madre e la maestra. La prima è un fantasma, con cui Billy continua a parlare, la seconda è una ballerina fallita che fa le veci di chi non c’è più e dà all’orfanello le ali per volare lontano; due figure quasi interscambiabili, tra l’evanescenza dell’una e la materialità dell’altra, che lo guidano e lo sostengono. Bellissima e struggente, al riguardo, la scena della lettura della lettera, cantata dalle due mamme e Billy.

_AGO3546Il musical di Billy Elliot fa anche riflettere sul sociale, oltre al dramma del lavoro in miniera, alla precarietà degli operai, alle difficoltà economiche, anche il problema di essere diverso, incarnato in particolare dal migliore amico di Billy, Michael, un ragazzino che, nelle incertezze dell’adolescenza, una certezza ce l’ha: gli piace vestirsi da donna, gli piace giocare con le Barbie, gli piacciono i maschietti come lui. Ma ognuno è fatto a suo modo, e se è vero che il mondo è bello perché è vario, anche Billy può danzare. Una volta ammesso all’Académie Royale de Danse, appena prima di partire, Billy Elliot darà a Michael il bacio sulla guancia che tanto desiderava, per poi andarsene per la sua strada, non sappiamo quale sia esattamente, ma le gambe lunghe e il bel sorriso del ragazzino ci dicono che è felice, che è pronto per affrontare un grande viaggio, che adesso ha le armi per combattere.

_AGO3586In teatro emozione e commozione sono l’ingrediente fondamentale, ma non sono in grado di emergere a tal punto senza che dietro ci sia un lavoro certosino ed accurato. In ciò, il merito primario va al regista, capace di conciliare tutte le componenti dello spettacolo che funzionano alla perfezione. Un cast davvero esemplare: ogni interprete è ben saldo nel suo ruolo, ma è capace, allo stesso tempo, di dar vita ad un insieme compatto e forte. Tra i personaggi forse più amati dal pubblico, la nonna di Billy, interpretata da Cristina Noci, frizzante ed energica performer. Degno di lode, l’interprete di Michael, Christian Roberto, che fa letteralmente impazzire gli spettatori con il suo grande talento mascherato di comicità e simpatia. Ma anche Sabrina Marciano, nel ruolo di Mrs. Wilkinson e nella sua versatilità artistica, e Luca Biagini, padre di Billy, non possono non essere citati. La scenografia è semplice ma multiforme, capace di variare in un batter d’occhio, mutando atmosfere e situazioni; lo stesso si può dire dell’illuminazione, che accompagna ed enfatizza ogni stato d’animo dei personaggi. Il canto dal vivo e la danza, in varie forme e stili, dalla classica, al tip tap al boogie woogie, sono impeccabili, così come la recitazione. “Billy Elliot” è un metateatro, un’opera che parla del teatro, della storia di un’artista, il quale, oltre ad un talento innato, ha bisogno di forza, costanza, passione, dolore, grinta, amore per diventare un fuoriclasse.

Firenze – TEATRO VERDI, 9 novembre 2015.

Benedetta Colasanti

BILLY ELLIOT. IL MUSICAL – Regia: Massimo Romeo Piparo; testi e libretto: Lee Hall; musiche: Elton John; dal film di: Stephen Daldry; interpreti: Alessandro Frola (Billy Elliot), Luca Biagini (padre di Billy), Sabrina Marciano (Mrs. Wilkinson, maestra di danza), Elisabetta Tulli (madre di Billy), Donato Altomare (Tony, fratello di Billy) Christian Roberto (Michael), Claudia Mangini (la piccola Debbie), Jacopo Pelliccia (George, istruttore di pugilato), Maurizio Semeraro (Mr. Braithwait), Sebastiano Vinci (Big Dave, il Sindacalista), Arcangelo Ciulla (Kevin, amichetto di Billy), Cristina Noci (nonna di Billy), Giuseppe Inga (Ensemble – Billy da grande), Rachele Pacifici (ensemble – capo balletto), Gea Andreotti (ensemble), Giorgia Arena (ensemble), Paolo Avanzini (ensemble), Andea Bratta (ensemble), Germana Cifani (ensemble), Nico Colucci (ensemble), Davide dal seno (ensemble), Tiziano Edini (ensemble), Giuseppe Galizia (ensemble), Carlo Alberto Gioja (ensemble), Lorenzo Gitto (ensemble), Linda Gorini (ensemble), Lorenzo Grilli (ensemble), Fabrizia Scaccia (ensemble), Francesco Venezia (ensemble); scene: Teresa Caruso; costumi: Cecilia Betona; luci: Umile Vainieri; suono: Alfonso Barbiero; coreografie: Roberto Croce; direzione musicale: Emanuele Friello; figurazioni tap: Marco Rea; produzione: Peep Arrow Entertainment – Il Sistina; produzione esecutiva: Francesca Piparo, Federico Alessi.

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