“Coppia aperta, quasi spalancata” al Teatro Le Laudi: fate l’amore in santa pace!

Dal lavoro di Dario Fo e Franca Rame la commedia del ‘far ridere facendo pensare’ per la regia di Carlo Emilio Lerici.

‹‹La fedeltà oggi è una cosa indegna, incivile, legata solo alle coppie chiuse››. E’ questa la contestazione avanzata dalla pièce “Coppia aperta, quasi spalancata”, andata in scena al Teatro Le Laudi sabato 12 e domenica 13 dicembre per la regia di Carlo Emilio Lerici, anche lui breve comparsa sul palco insieme al duo Francesca Bianco e Antonio Salines. Era il 1982 quando Dario Fo e Franca Rame scrissero questo testo, ancora attualissimo dopo più di trent’anni dalla sua stesura, emblema delle conquiste civili e delle proteste antiborghesi delle leggi sul divorzio, riproposte nello spettacolo con superba maturità attoriale.

La relazione di coppia e i suoi stereotipi sono il focus di questa dissacrante commedia, la libertà più teorica che pratica di un’apparente parità dei sessi difficile da conquistare persino ai giorni nostri. Protagonisti due coniugi ormai ai ferri corti, in crisi da diversi anni che si ritrovano a disquisire di beghe e tradimenti. È proprio Pippo, il marito infedele, ad usare il pretesto della ‘coppia aperta’ per giustificare le sue scappatelle extra-matrimoniali, un indomabile Don Giovanni che getta sua moglie Antonia nel più tragicomico supplizio, portandola a goffi intenti suicidari. Stanca di essere trattata come ‹‹una vecchia ciabatta da buttare dentro al gabinetto››, anche lei decide di concedersi piacevoli libertà che la porteranno a riscoprirsi come donna e compagna, rimpossessandosi di quella forza interiore svilita dai continui adulteri dell’ex marito. Ma prima regola della ‘coppia aperta’, si sa: ‹‹perché tutto funzioni, deve essere aperta solo dalla parte del maschio››. Da qui in avanti si prevedono ancora lotte aperte e svariate occupazioni casalinghe prima che si intraveda una tangibile evoluzione di ruolo.

Dopo più di tre decadi dalla prima rappresentazione di questo lavoro, avvenuta a Trieste al Teatro Sloveno, l’originalità di linguaggio e la consistente modernità di quest’opera continuano a meravigliare e far divertire. Un’ironia comunicativa che, seppur con fare bizzarro e paradossale, arriva diretta allo spettatore in un turbinio di dialoghi incalzanti, variazioni strampalate ed imprevedibili, avvenimenti al limite dell’assurdo che da sempre incastrano le coppie in giochi sentimentali mai passati di moda. Anche nel riadattamento proposto da Lerici non tarda a farsi strada l’eco di protesta, che assume pure stavolta una voce femminile, ormai sazia di essere sminuita ed ignorata. La sua appare una regia pulita e lineare, capace di smascherare le mancanze affettive per porre l’accento sulle digressioni caricaturali ed enfatiche dell’accoppiata Bianco/Salines, interpreti molto bravi ad arginare i tic conflittuali dei rispettivi personaggi. Resta l’amaro dilemma: Coppia aperta e amore senza gelosia, si può fare?!

FIRENZE – TEATRO LE LAUDI, 13 dicembre 2015

Mara Marchi

COPPIA APERTA, QUASI SPALANCATA Regia: Carlo Emilio Lerici; Produzione: Teatro Belli; Sceneggiatura: Dario Fo e Franca Rame; Musiche: Dj Atomic Aldho; Scene e Costumi: Giuseppe Lorenzo; Interpreti: Antonio Salines, Francesca Bianco, Carlo Emilio Lerici.

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