“Fiori di Biscotto”, storie scolastiche orientali

I periodi scolastici sono stati croce e delizia di ognuno di noi. Qualcuno li ricorda come dei giorni da incubo, vessati da insegnanti pronti a puntare il dito contro qualcuno per una famelica interrogazione a sorpresa, mentre qualcun altro li ricorderà col sorriso per i momenti di spensieratezza e di genuina amicizia che hanno accompagnato gli anni di studi.

Il tema della scuola è anche il perno su cui ruota “Fiori di biscotto”, opera di Hisae Iwaoka che rappresenta anche l’ingresso ufficiale di Bao Publishing nel mondo dell’editoria manga, permettendo così anche al mercato italiano, già affollato di pubblicazioni nipponiche, di conoscere una tipologia di prodotto nuova grazie a questa collana .

La scuola è l’ambientazione fissa di ognuna delle dieci storie che farciscono il volume, tutte raccontate con una velata ironia, ma senza far mancare anche una vena di riflessione tra una pagina e l’altra, incontrando alcune figure di riferimento che ovviamente con quella tipologia di edificio ha a che fare.

I maschietti che frequentano la scuola si ritroveranno a fare i conti anche con alcuni lavoretti saltuari da effettuare dopo le lezioni e con tutti i problemi che ne derivano, così come le ragazze si possono ritrovare ad accudire un tenero coniglietto in aula, portato da un’insegnante col cuore tenero, con l’intento di educare anche la classe alla convivenza con gli animali e all’allevamento.

Particolarità del volume è anche la possibilità, in alcuni capitoli, al contrario di molti altri prodotti fumettistici rivolti al contesto scolastico, di cambiare il punto di vista da quello dello studente a quello degli insegnanti, svelando paure, fragilità e interiorità di alcune figure di riferimento che altrimenti sarebbero sempre state segnate da una caratterizzazione più autorevole e meno introspettiva.

Con “Fiori di biscotto”, la Bao inaugura una collana che potrà offrire molte sorprese e che potrà finalmente mostrare una parte importante dell’editoria orientale che molto raramente è stata presa in considerazione.

Gaetano Cutri

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