Giacomo Rizzo nel debutto nella produzione del Teatro lendi

Dopo avere lavorato per tre anni alla crescita e alla collocazione del Teatro Lendi di Via A. Volta 176 (Strada Provinciale Grumo Nevano-Sant’Arpino) in una visione culturale più ampia e alta, con cartelloni che hanno annoverato tra gli spettacoli anteprime nazionali,  Francesco Scarano, direttore del Teatro Lendi, fa un passo in più che segna il suo esordio nella produzione con la nascita di Lu.Scar.

Punta su un nome storico del teatro napoletano Giacomo Rizzo e sullo spettacolo “È successo a teatro”, ispirato a un testo di Corrado Taranto, in scena al Lendi dal 7 dicembre alle ore 21 e in replica sino al 9 dicembre. Una commedia comica, dove, al fianco di Rizzo, c’è una giovane e abile compagnia: Ciro Esposito, Rosario Minervini, Daniela Ioia, Peppe Sannino, Felicia Del Prete, Francesco Pirozzi, Carmen Nappo, Alessandro Coccorese. “È successo a teatro” segna l’esordio alla scenografia di Francesca Mercurio, a sottolineare la volontà di Scarano di dare una chance a giovani professionalità del territorio. La regia è curata dal geniale Gennaro Silvestro. Costumi di Maria Pennacchio. Direttore di scena Mariano Ferreri. Realizzazione scene fratelli Giustiniani.

 

 “Amo il teatro da sempre e lavorarci è stata una grande esperienza – racconta Francesco Scarano, – L’esordio alla produzione non era prevista quando ho iniziato la mia esperienza al Lendi. Ma amo il rischio e la crescita, personale e professionale. Le soddisfazioni che ho collezionato in questi anni sono state tante. Ora ci vuole qualcosa di più. Non ho investito su un nome qualunque. Giacomo Rizzo fa parte della storia teatrale e cinematografica più importante di Napoli. E insieme a lui, c’è un gruppo di lavoro decisamente formidabile”.

 

SCHEDA DELLO SPETTACOLO

Napoli, 1929

In un piccolo teatro di provincia gestito da don Ciccio Scarone, cavaliere appartenuto a una famiglia nobile decaduta, e proprietaria del teatro anch’esso decaduto. Anzi… decadente! Su cui incombe la minaccia pendente di interdizione mossa dai suoi parenti, i quali vorrebbero ­­trasformare il teatro in un’attività commerciale, soluzione che porterebbe chiaramente maggiori vantaggi economici per le casse della famiglia. Scarone ha un’unica possibilità: quella di portare al teatro uno spettacolo di successo. Per realizzare ciò si affiderà a un organizzatore, tale Gennaro Iovine, il quale tutto è fuorché un impresario teatrale. Le promesse dell’impresario sono certamente allettanti: nomi di grido e cast stellare, composto fa Nereo Rardi, ex divo del cinema muto col vizietto della cocaina; Bufalina Relli, regina della sceneggiata abituata ad alzare un po’ troppo il gomito; Viola Crisantemi, caratterista, rumorista e depressa; Paolo Casteoni, filodrammatico raccomandato dal potere clericale; Diana Dei, detta Putipù, una peripatetica in arrivo dalla Germania, raccomandata dal Podestà di Casalnuovo. Questo improbabile gruppo sarà diretto dal regista, nonché autore, nonché primo attore Saverio Savio Pier Savelli. A questo punto, al pubblico non resta che scoprire cosa, in quel non proprio lontano 1929, è successo a teatro!

(Comunicato Stampa)

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