I Massimo Volume portano i barbari all’ex-Palapartenope

I Massimo Volume
I Massimo Volume

NAPOLI – I Massimo Volume tornano a Napoli il 22 Novembre a Casetta della Musica, la nuova area concerti di 600 posti all’interno dell’Ex-Palapartenope. Per il momento unica data nel Sud Italia per la band bolognese che porterà in tour il nuovo lavoro “Aspettando i barbari”, uscito giusto una manciata di mesi fa per La Tempesta, successivo al loro “Cattive abitudini” del 2010, album con il quale si sono riproposti al pubblico dopo più di dieci anni silenzio, e ad uno Split Ep con i Bachi Da Pietra del 2011.

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La copertina di “Aspettando i barbari”

“Aspettando i barbari” è un album intenso, con momenti di grandissima qualità compositiva, ma allo stesso tempo tanta maturità, grazie a brani come “Dio delle zecche”, “La cena” e “La notte”. Un’opera di resistenza, che ha tanto da dire sui giorni nostri. Da segnalare anche la copertina, dipinta da Ryan Mendoza, artista newyorkese, molto attivo tra Berlino e Napoli, che riesce magnificamente a catturare lo spirito del lavoro: due donne che si abbracciano in cerca di una protezione.

I Massimo Volume nascono in uno scantinato di Bologna nel 1991, grazie all’incontro tra il basso, la voce (ma soprattutto la penna) di Emidio Clementi, le chitarre di Gabriele Ceci e Egle Sommacal e la batteria di Vittoria Burattini. La band diventa fondamentale per il mondo della musica alternativa italiana grazie ad una serie di album usciti negli anni Novanta come “Lungo i bordi”, “Stanze” e “Da qui”, tutti meravigliosamente di altissimo livello, grazie a un misto di post-hardcore, noise e new-wave, chitarre effettate che si intrecciano allo spoken-word di Clementi, più declamato che recitato, con testi struggenti e crudi come i racconti di Raymond Carver.

La band scompare nel 2001, dopo aver firmato la gran parte della colonna sonora di “Almost Blue”, film dello scrittore anche lui bolognese Carlo Lucarelli, ritornando con gran forza solo negli ultimi anni con questi due album, nei quali dimostrano di avere ancora grandi idee, e molto ancora da trasmettere.

 

Napoli – 21 Novembre 2013

Francesco Di Maso

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