“Il berretto a sonagli”, una commedia attuale

Sebastiano Lo Monaco in prima nazionale a La Versiliana con Pirandello.

Una prima nazionale, quella de “Il berretto a sonagli”, commedia di Luigi Pirandello diretta da Sebastiano Lo Monaco, che debutta sul palcoscenico del Teatro Grande de La Versiliana, andando in scena per due serate consecutive e inaugurando il Festival di questa 37° edizione.

È l’inizio di un viaggio che il regista Lo Monaco spera di intraprendere in tutta Italia. Lo stesso direttore di scena sale sul palco nei panni di Ciampa, personaggio dalle mille sfaccettature, che meriterebbe di essere studiato non tanto dal punto di vista letterario, ma soprattutto in una prospettiva psicologica e sociale. “Il berretto a sonagli” è una commedia in due atti di Pirandello, scritta nel 1916 e messa in scena l’anno successivo, in Sicilia. Composta appositamente per un attore siciliano, e dunque scritta nella sua lingua, la commedia sembra voler ironizzare sulla realtà remota dell’isola italiana, un mondo che allora, ma talvolta ancora oggi, è considerato a parte. Un’isola che appartiene all’Italia ma che, per la sua storia, per la sua cultura e le sue tradizioni, per la sua stessa conformazione geografica, se ne distacca, mantenendo lo statuto di una dimensione a sé. Pirandello, non solo uomo di lettere ma anche osservatore attento di comportamenti e sentimenti umani, non si limitò a scrivere una commedia. Il ‘900, secolo dagli infiniti volti e dai profondi cambiamenti, vide, come noto, un vivace fiorire di arti anche diverse e innovative, nelle quali si poteva intravedere un futuro prossimo: quello che stiamo vivendo adesso. Un filo che, dalla prima guerra mondiale, continua a cucire una ferita non ancora rimarginata. Le commedie sono, in fondo, i più grandi drammi; con una risata si può soffocare una sofferenza interiore, lasciando all’interno della gola un senso di amarezza isterica che non guarirà, se non con una seria analisi psicanalitica. I personaggi di Pirandello sono spesso caratterizzati da un’inettitudine che li immobilizza, genera in loro il desiderio di essere qualcun altro, di travestire la propria esistenza di una realtà differente, di nascondere i fatti perché la gente non deve sapere, non deve avere occasione di metterli in ridicolo. Il berretto a sonagli è quello del buffone, simbolo di ridicolezza, derisione, vergogna; nessuno si assume la responsabilità di indossarlo, nessuno opta per il riscatto, scegliendo anzi di dondolare eternamente come un funambolo, piuttosto che cadere ed alzarsi più forte.

Sull’universo del Sud ironizzano molti comici della contemporaneità, sia nella letteratura, che nel teatro e nel cinema, ma è un problema attualissimo: fingiamo che appartenga a tempi e luoghi remoti (appunto il Sud, la Sicilia) e attiviamo la nostra inettitudine senza renderci conto che la realtà spesso è semplice e non importa essere pazzi per affermarla. Ciampa non è un buffone, è un uomo che vive nell’incubo della possibilità del fallimento; vuole essere una persona rispettabile e non realizza che proprio questo suo atteggiamento lo metterà in ridicolo; vuole nascondere ciò che tutti conoscono, accetta il tradimento della propria moglie, sopporta in silenzio pur di non sbandierare in piazza una verità che porterebbe i bambini del paese ad urlargli dietro «beeee!». Il finale rivela che non c’è travestimento che non tradisca, non ci sono vie di scampo per l’uomo inetto, se non la pazzia o il coraggio del riscatto. Essenziali ma bellissime scenografie per la versione pirandelliana di Sebastiano Lo Monaco, che sfruttano perfettamente la natura che circonda il teatro de La Versiliana, con una vetrata che si affaccia direttamente sul giardino mediterraneo che ospita il Festival. La lingua siciliana non è ripresa in modo preciso e filologico, ma i personaggi sono divertenti e ben caratterizzati; lo spazio scenico, le colonne sonore e le luci sono usate con attenzione. “Il berretto a sonagli”, così universale e adattabile a diverse realtà, può tranquillamente iniziare il suo viaggio con la compagnia di Lo Monaco; ci chiediamo con curiosità come si plasmerà anche a differenti spazi teatrali.

Pietrasanta – Teatro Grande La Versiliana, 15 luglio 2016.

Benedetta Colasanti

IL BERRETTO A SONAGLI – Soggetto: Luigi Pirandello; regia: Sebastiano Lo Monaco; scene: Giacomo Tringali; costumi: Cristina Da Rold; musiche: Dario Arcidiacono; luci: Nevio Cavina; produzione: Sicilia Teatro in collaborazione con La Versiliana Festival e Teatro Luigi Pirandello di Agrigento.

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