Il post-rock dei Sunneva a “Porto Petraio” per Train de Vie

Giunge al VI appuntamento la kermesse “TRAIN DE VIE Musica su Rotaie”, organizzata dall’etichetta “AGUALOCA RECORDS” con la direzione artistica di DAVIDE MASTROPAOLO, e ospitata a “PORTO PETRAIO”. La serata parte con l’aperitivo alle 19:30; il live set ha inizio alle 21:00. Sul palco a esibirsi SUNNEVA, band nata da un’idea di Stefano Pellone, che si muove tra un sound post-rock e indie-folk, mutuando atmosfere del folklore nordico così come alcune cifre dei repertori mediterranei, e appoggiandosi a suggestioni elettroniche, oltre che acustiche. “SUNNEVA” è il nome di una divinità della mitologia islandese. Non a caso nelle loro cromie sonore echeggiano ambientazioni crepuscolari, quasi notturne, invernali, delicatissime, malinconiche e dilatate, agrodolci ed emozionanti, che coniugano tracce evidenti del folklore nordeuropeo, pennellate indie-folk, evanescenze impalpabili, combinando il suono di strumenti della tradizione popolare (ukulele e guitalele) con quello di virtual plugins, stompboxes, samples, beat elettronici, chitarre elettriche e acustiche, effetti analogici. La timbrica e la vocalità appartengono a un anglosassone e nordeuropea modalità performativa. Tutto ciò convive nel progetto discografico d’esordio di SUNNEVA, “We Are Trees” (2013 autoprodotto con licenza Creative Commons, distr. Audioglobe dal 2014), i cui 6 brani strizzano l’occhio a Motorpsycho, Bon Iver, Sigur Rós e Anthony And The Johnsons, senza dimenticare Bad Religion, Fugazi, Múm, Olafur e Ólöf Arnolds, Pascal Pinon, Patrick Watson, Seabear. Due pezzi dell’album, “Invincibile” e “Embrace”, sono nella colonna sonora del film “Noi Siamo Francesco” di Guendalina Zampagni (prod. Arancia Cinema di Aurelio Grimaldi, con Elena Sofia Ricci e Paolo Sassanelli), in uscita a maggio 2015, e nella cui soundtrack ci sono anche brani dei Sineterra, Flo e Orchestra Joubès, tutti prodotti da Agualoca Records.

“L’intento”, dice Pellone, “è di sperimentare senza preconcetti, condurre una ricerca senza stabilire nulla a priori. Quando vari suoni di diversa fonte, da quelli acustici a quelli elettronici passando per rumori d’ambiente e campionamenti vari, riescono a fondersi in maniera funzionale ad esprimere una certo mood, allora il risultato può essere molto interessante. E ciò facendo salve alcune componenti: la forma canzone, consapevolmente intrisa della malia del folklore nordeuropeo, e la linea melodica che, pur non sconfinando nel pop e senza sacrificare la qualità artistica della sperimentazione, assicura, d’altro canto, grande godibilità d’ascolto e carica emotiva. “Un uomo che vive nei boschi è come un albero raro, perché i suoi giorni sono foglie al vento e la sua speranza un fiore che sboccia, il suo amore una radice selvaggia che lo nutre di nuova luce, le sue ferite sono frasi intagliate, le sue ferite sono cuori intagliati”, recita la title track dell’album. E il percorso dei SUNNEVA prosegue alla ricerca di un sound ancora più ricco e articolato, in vista del nuovo cd che andranno a registrare, con ospiti della scena musicale islandese, presso i “GREENHOUSE Studios” di Reikyavik, fondati e diretti da Valgeir Sigurdsson, che tra gli altri ha lavorato con artisti del calibro di Bjork, Múm, Sigur Rós. Presto partirà una campagna di crowdfunding per le spese di produzione del disco (www.sunneva.com; www.greenhouse.is), che sarà poi inserito nel catalogo di Agualoca Records.

Un assaggio di questi inediti sarà nella serata a “Porto Petraio”, in un viaggio sonoro che ha i contorni svaporati del sogno, il fascino della fiaba, di un mondo incantato, in cui boschi, alberi, terra e animali hanno un’anima vibrante.

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