Il teatro della scrittura, Giuliano Scabia: “l’anello che non tiene”

Il settembre partenopeo 2016 è stato come non mai ricco di iniziative ed eventi, si è distinta una piccola rassegna teatrale alla sua terza edizione: I viaggi di Capitan Matamoros, rassegna di commedia dell’arte nei luoghi storici della città organizzata dalla cooperativa En Kai Pan. Dal 6 al 30 settembre tanti gli spettacoli e gli incontri in spazi non solitamente accessibili al grande pubblico: la sala del Capitolo di San Domenico Maggiore, il complesso di San Gennaro all’Olmo, la Chiesa di Santa Maria Donnaregina Vecchia, la Fondazione Banco di Napoli. L’elegante e silenziosa Sala Marrama della Fondazione Banco di Napoli sita nella caotica Via dei Tribunali è stata la cornice dell’incontro-dialogo con Giuliano Scabia, moderato dal professore di Storia del Teatro moderno e contemporaneo all’Università degli studi di Napoli “L’Orientale” Lorenzo Mango e da Stefania Bruno, intervallato dalle letture dell’associazione teatrale Aisthesis.

Raccontarsi non è mai semplice, se poi si è testimoni e fautori della storia del teatro contemporaneo l’impresa diviene ancora più ardua. Giuliano Scabia, appoggiandosi alla sua ultima fatica narrativa dal sapore autobiografico L’azione perfetta – terzo tempo della sinfonia romanzesca composta da In capo al mondo e L’acqua di Cecilia, editi da Einaudi – ci riesce perfettamente; pur saltando da un argomento all’altro, da un decennio all’altro si mette completamente in gioco, affonda nel proprio passato ammaliando la platea. L’incontro con Leo De Berardinis e Claudio Remondi, le chiacchierate con Italo Calvino, la collaborazione con Luigi Nono e Quartucci, l’amicizia e l’esperienza con Basaglia, la stesura e il successo di Zip Lap Lip Vap Crep Scap Plip Trip Scrap & La Grande Mam, quello spettacolo spartiacque nella storia della nascita del Nuovo Teatro e, soprattutto, primo esperimento italiano di scrittura drammaturgica collettiva, e ultimo non ultimo la docenza di drammaturgia al Dams di Bologna. Sorprende l’intensità e la versatilità della vita di Scabia, ma soprattutto l’entusiasmo con il quale ha affrontato tante esperienze innovative, l’esigenza di indagare sulla lingua, di sperimentare luoghi, di scrivere dentro e con le compagnie, non tralasciando mai il contesto storico o meglio politico: il comunismo.  Scabia ha vissuto in modo appassionato ma questo fervore ancora alberga in lui, gli occhi brillano quando l’associazione teatrale Aisthesis dà voce al suo romanzo, quando suggerisce come dare enfasi alla lettura, rispettare la punteggiatura, quando regala sé stesso al pubblico tutto donando una sorta di santino autobiografico. Incontrare Giuliano Scabia è stato prezioso, conoscerlo è stato coinvolgente.

 

Mariarosaria Mazzone

27 settembre 2016 h 18.00
MEETING “IL TEATRO DELLA SCRITTURA”
Dialogo con Giuliano Scabia. Con Lorenzo Mango e Stefania Bruno. Letture a cura dell’Associazione Teatrale Aisthesis
Fondazione Banco di Napoli – Sala Marrama
Via dei Tribunali 213

 

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