“IO, NESSUNO E POLIFEMO”. Intervista impossibile…non per Emma.

Teatro delle marionette. Tre ballerine si muovono come pupi giocando con tre modio nessuno e polifemoellini dell’uomo di Leonardo. In quale altro perfetto luogo Emma Dante avrebbe potuto dar vita alla sua intervista impossibile? Nulla di più vicino alla realtà e da essa fantasticamente distante.

 

Un sipario basso sullo sfondo, dietro il quale si erge il palco da cui suona Serena Ganci, che rapisce con le sue musiche e il suo canto. Ai lati, basse sono le quinte, cosí come l’americana che illumina il palco. Un mondo piccolo che ospiterà il più grande degli esseri, un ciclope.

Emma raggiunge il palco dalla platea, la sua presenza scenica é un piacere alla vista, piccola eppur cosí imponente, quasi mascolina nelle sue movenze eppur la femminilità della sua terra appare in tutta la forza necessaria. Una voce, chiara, pulita, accademica.

io-nessuno-polifemo-emma-dante-01E’ lei stessa ad introdurre l’ intervista che si inserisce all’interno del RomaEuropa Festival. Ed ecco che Polifemo (Salvatore D’Onofrio) entra. Ma qualcosa di poco chiaro immediatamente cattura l’attenzione, come mai parla in dialetto napoletano? Emma stessa se ne stupisce, abituata come tutti alle narrazioni che da secoli accompagnano il mito della terra dei ciclopi, della Trinacria abitata da immondi esseri. E’ il primo spunto di riflessione sulle bugie cui la storia ci ha abituato, su come ciò che per convenzione ci é stato fatto credere, é invece tutt’altro che reale, ed ecco dunque un polifemo partenopeo che abita di fronte ai campi flegrei.

Al ciclope é ovviamente legato il destino di Odisseo (Carmine Maringola), anche egli ci appare in una veste oserei dire rinnovata. Donnaiolo, esuberante, stravagante. Fa il suo ingresso a ritmo di disco music, fra ballerine con parrucche fluorescenti e paillettes. Ed anch’egli parla napoletano, d’altronde da truffatore eccelso qual é, che altro idioma potrebbe usare.

Emma coMARINGOLA-DANTE-DONOFRIOntinua fra lo stupore e la leggiadra ironia a condurre questo incontro fra i due personaggi. I due si rinfacciano eventi e malefatte, discutono come vecchi amici, fra citazioni erudite di una classicitá mai perduta e proverbi nostrani. Sapiente gioco letterario quello della Dante che utilizza anche il suo cognome per dar vita a veri e propri sketch.

 

Non poteva mancare la figura di Penelope, ed eccola avvolta fra metri e metri di tela, in una suggestiva danza che come l’infinito suo tessere si dispiega sotto gli occhi del pubblico.

L’ingresso di ciascun personaggio é accompagnato dall’alzarsi di uno degli elementi scenografici: quinte, luci ed infine…sipario. E come se si udisse una voce fuori campo “che lo spettacolo abbia inizio”.

Emma Dante definisce la sua opere Teatro piuttosto che spettacolo, e di questo bisogna senz’altro rendergliene merito. Nulla manca alla messa in scena. Un gradevole alternarsi di sprazzi comici e citazioni, bravi gli interpreti, senza sbavature nè esitazioni, perfetta la musica e la regia.

Il congedo dal pubblico avviene con una ricetta della tradizione partenopea “capretto cas e ova”, quasi non ci si spiega il senso, d’altronde si tratta di un’intervista impossibile, ma Emma ben conosce la ricetta del buon Teatro.

 

Roma, teatro Vittoria, 05 Novembre 2015

Elena Grimaldi

IO NESSUNO E POLIFEMO. Intervista impossibile.

Testo, Regia Emma Dante

Interpreti Emma Dante, Salvatore D’Onofrio, Carmine Maringola, Federica Aloisio, Viola Carinci, Giusi Vicari
Musiche eseguite dal vivo da Serena Ganci Costumi Emma Dante Scene Carmine Maringola
Luci Cristian Zucaro Coreografie Sandro Maria Campagna Assistente alla regia Daniela Gusmano
Foto © Nino Annaloro

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