L’ arte che cura

A Potenza, la mostra collettiva che sensibilizza sulle malattie rare

l'arte che curaPOTENZA Un’arte stravagante, eccentrica, diversa dalla consuetudine che inviti alla riflessione e a germinare gesti di solidarietà. Questo è lo spirito che muove l’iniziativa “Art for a cure”, la mostra collettiva organizzata da Strange Opera in collaborazione con la “Mattia Fagnoni Onlus”, l’associazione napoletana nata dalla volontà dei genitori del piccolo Mattia. Un bimbo, speciale come lo sono tutti i suoi coetanei, ma ancora più eccezionale perché affetto dalla sindrome di Sandhoff, una di quelle malattie rarissime, contraddistinta dalla degenerazione del sistema nervoso centrale e che colpiscono un bambino su centotrentamila.

Una creatura uguale eppure “diversa”, così come lo sono le opere che  per un mese, a partire dal 23 Febbraio, saranno esposte all’interno di “Cibó”, il bistrot del capoluogo lucano, dove l’enogastronomia tipica incontra la cultura.

Sette giovani artisti emergenti nel panorama italiano e internazionale (Antonella Caraceni, Gerlanda Di Francia, Paulina Góra, Selena Leandrini, Bethany Marchaman, Paolo Pedroni e Valeria Perversi) esporranno i loro lavori legati alla lowbrow art, alla street art, all’illustrazione e al pop surrealism con un doppio intento: da un lato, sensibilizzare i grandi sulle problematiche dei bambini colpiti da rare malattie e, dall’altro, consentire ai piccoli, attraverso l’immagine artistica, di poter vedere la bellezza anche nei momenti di sofferenza. Le opere in mostra si caratterizzano, infatti, per la brillantezza dei colori (tipici della pittura murales), per l’accentuata decoratività, per i soggetti stilizzati che ricordano quelli dei cartoni animati, dei fotoromanzi e dei manga giapponesi e per i volti di bambini, riprodotti con freschezza e spontaneità.
Sette artisti, dunque, che con un linguaggio narrativo immediato e suggestivo riescono ad avvicinare due mondi, a promuovere la riflessione e dare una prospettiva a chi non si vuole arrendere. Nonostante la singolarità di quei morbi che, per la loro scarsa rilevanza statistica, rimangono ancora poco analizzati.

 Lucia Apeta

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