“LA DEMOCRAZIA DEL CORPO 2017”

Virgilio Sieni presenta la nuova edizione con un’attenzione sempre rinnovata nei confronti dell’importanza del gesto.

In data 4 ottobre, nella sala Cutuli, ha luogo la conferenza stampa per sostenere ancora una volta il festival “La democrazia del corpo”, un progetto del coreografo e danzatore Virgilio Sieni il quale, per gli ultimi mesi dell’anno 2017, propone una grande e differenziata offerta artistica, culturale e di formazione. I luoghi in cui «sviluppare un contesto di ricerca nell’ambito dei linguaggi del corpo e della danza», così Sieni, saranno la sede del Cango, Oltrarno, gli spazi del Teatro della Pergola, alcuni luoghi di via Santa Maria come la Falegnameria Frosecchi e la Galleria Isolotto in piazza dei Tigli.

Dopo l’inaugurazione del festival (Cango, 10 ottobre), si entrerà nel vivo del progetto con una performance di Sieni, “Diario di vita. Isolotto”, in scena al Teatro della Pergola; il coreografo-danzatore, accompagnato dalla musica di Eivind Aarset, esce dalle stanze del Cango per andare incontro a una comunità più vasta. Tra gli obiettivi principali de “La democrazia del corpo”, quello di creare «una comunità del gesto»; non tanto formare il pubblico nel senso più scontato del termine, ma riunire persone predisposte alla «sospensione nel gesto poetico», «il mondo ha bisogno di esse» afferma Sieni. Nella concezione di democrazia come sistema organicistico del corpo, bisogna ricordare che la danza appartiene all’interiorità di ognuno di noi, anche se in questa vita non si manifesta; è una visione ultraterrena e filosofica con cui è possibile far avvicinare artisti professionisti e profani che vivono di altro ma che si dilettano, riempiono gli spazi o addirittura danno un senso più alto alla propria esistenza attraverso la danza, la prossemica e uno sguardo rinnovato e consapevole sull’altro.

Così Cango pone la propria attenzione su tre canali comunicanti: 1) la sapiente performance professionistica, 2) le creazioni site specific, 3) gli incontri con il pubblico. Nel primo caso il percorso si fonda sui ritorni di artisti provenienti da fuori Firenze, in alternanza con performers fiorentini di nascita o di adozione: Albert Quesada, Elena Giannotti, Elisabetta Consonni, Luna Cenere, Olivia Grandville, Daniele Ninarello, Claudia Caldarano, Annamaria Ajmone e Alberto Ricca, Orlando Izzo e Angelo Petracca, Camilla Monga; tra le produzioni della Compagnia Virgilio Sieni, il ritorno di “Cantico dei cantici”, in scena quest’anno non più alla Pergola ma al Cango e “Preludi”, la collaborazione tra Sieni e Daniele Roccato; infine il concerto della violoncellista e cantante Naomi Berril, “To the Sky” e un’altra collaborazione, quella tra Sieni e Mimmo Cuticchio, “Atlante_L’umano del gesto”, che chiuderà il festival a dicembre.

Le creazioni site specific sono esiti di incontri fra professionisti e fra professionisti e non professionisti di età e provenienza diversa, guidati da Albert Quesada, Luisa Cortesi e Jacopo Jenna, Elena Giannotti, Elisabetta Consonni, Daniele Ninarello, Annamaria Ajmone, Camilla Monga, Giulia Mureddu, Lisa Labatut e altre due lavori di Sieni: “Cominciamenti” e “Sull’improvvisazione”, con musica dal vivo di Daniele Roccato e Michele Rabbia. Noé Soulier si esibirà invece con “Action, mouvements et gestes”, la presentazione danzata del libro in riflessione con Anna Lea Antonini, un ponte che collega al terzo e ultimo punto. Per coinvolgere un pubblico partecipante, una serie di incontri; innanzi tutto il progetto “Danzare la performance. Dal gesto quotidiano al movimento danzato”, a cura di Anna Lea Antonini in collaborazione con Ada D’Adamo e Marta Ciappina, Rossella Battisti e Giacomo Luci, Hassan Kahn, Gaia Clotilde Chernetich e Giorgia Nardin. Si tratta di confronti fra studiosi, danzatori, performers, coreografi e pubblico.

E ancora, le vetrine di via Santa Maria, pronte a ospitare Paolo Basetti con sei appuntamenti legati al rapporto tra uomo e natura, una serie di video-proiezioni riguardanti l’Accademia sull’Arte del Gesto ed esposizioni fotografiche curate dalla Fondazione Studio Marangoni. Al Cango, in occasione della messinscena di Sieni e Cuticchio, si potrà approfondire la conoscenza sul teatro siciliano dei pupi con Vito di Bernardi e lo stesso Cuticchio, un’esperienza legata al progetto che i due artisti stanno svolgendo a Palermo. Come echi del recentissimo progetto “Nuovi Cantieri Culturali Isolotto”, rimarrà attiva la Galleria Isolotto con altre esposizioni e incontri. Per ultime, ma non per importanza, le “Lezioni sul gesto” tenute nella sede Scuola di Formazione del mestiere dell’attore-L’Oltrarno del Teatro della Toscana e aperte a chiunque voglia avvicinarsi attivamente al significato e alla consapevolezza gestuale, coscienza che spesso tendiamo a perdere.

Benedetta Colasanti

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