“La luce nel tempo” e “Cavalleria rusticana” al Teatro dell’Opera di Firenze

Opera e balletto insieme in un insolito dittico che ottiene il consenso del pubblico.

CavalleriaPer il terzo appuntamento operistico della stagione invernale 2014/2015 il Maggio Musicale Fiorentino ha proposto un insolito dittico, abbinando “Cavalleria Rusticana” non ai consueti “Pagliacci”, ma a una nuova coreografia di Francesco Nappa, “La luce nel tempo”. D’altra parte non è la prima volta che la celebre Istituzione toscana accosta uno spettacolo di danza al capolavoro di Mascagni. Si tratta infatti di una formula già sperimentata con successo nel settembre 2008, in occasione del festival “Recondita Armonia”, quando l’opera andò in scena assieme a “Vespri”, una nuova creazione di Luciano Cannito su musiche di Verdi, e “Paganini”, un pas de deux ideato da Vladimir Vasiliev sulle variazioni di Sergej Rachmaninov. Opera e balletto insieme, dunque, e con ottimi risultati, oggi come allora, almeno a giudicare dal numeroso pubblico presente in sala.

La luce nel tempoPunto di partenza per “Luce nel tempo” è il concetto di ombra e la ricerca della luce anche nell’oscurità. Il soggetto non sorprende, visto il ruolo di primaria importanza che la luce, sia essa artificiale o naturale, ha da sempre per il coreografo napoletano Nappa, che nel presentare la sua ultima creazione cita una nota frase di Goethe «Dove c’è molta luce, l’ombra è più nera». E allora si può ritrovare la luce anche nell’«oscurità» e nella «cupidigia» (sono ancora parole di Nappa) di alcuni brani sinfonici di Franz Joseph Haydn, come la Sinfonia in fa minore “La Passione” Hob. 1:49 (Adagio / Allegro di molto / Minuetto) e la Sinfonia in sol maggiore “Colpo di timpano” Hob. 1:94 (Andante). Ma soprattutto la trovano i corpi e i movimenti dei ballerini di MaggioDanza che, pur attraversando uno dei momenti più difficili per il corpo di ballo, riescono a trovare ‘la luce’ sul palcoscenico e, assecondando i chiaroscuri della musica, a ‘dipingere’ con abilità sentimenti ed emozioni contrastanti.

Cavalleria Rusticana ©Simone DonatiTerraProjectContrastoSentimenti violenti e contrastanti che sono alla base anche di “Cavalleria rusticana”, non a caso definita dal regista Mario Pontiggia «la tragedia dell’ossessione». L’opera è stata riproposta nella già citata produzione del 2008, con scene e costumi di Francesco Zito. Un allestimento tradizionale, che riesce però ad accompagnare e sottolineare con delicatezza il dramma dell’azione e la bellezza della musica, senza mai risultare invadente. La scena raffigura una piazza di paese e lo spaccato di una chiesa, luoghi per eccellenza del vivere sociale, dove si intrecciano le relazioni interpersonali e vanno in scena gli ‘equilibri’ della comunità. Spazi ad alto valore simbolico per la cultura popolare e contadina, dove gli abitanti del paese si incontrano e si scontrano, ciascuno a proprio modo, con i codici d’onore e le diverse visioni del mondo.

Cavalleria RusticanaL’espressione dei sentimenti è dunque interamente affidata, non senza qualche rischio, al cast vocale e alla bella direzione di Giampaolo Bisanti, che riesce a condurre con eleganza cantanti ed orchestra. Luciana D’Intino è una Santuzza passionale, ferita, ma che riesce a mantenere la propria dignità anche di fronte al dolore per l’onore perduto; la sua voce è potente e sicura nella tessitura, ma è penalizzata da alcune incertezze di registro. Ottima l’interpretazione di Cristina Melis in Mamma Lucia, anche se la sua giovane età contrasta con il ruolo interpretato in scena; efficace la civettuola Lola di Martina Belli. Sul fronte maschile buone le prove del tenore spagnolo Sergio Escobar, che ha mostrato una bella voce e di grande intensità, e di Lucio Gallo che, nonostante il timbro non sempre irreprensibile, è stato un Alfio deciso e di carattere. Eccellente, come sempre, il coro del Maggio Musicale Fiorentino condotto da Lorenzo Fratini.

Firenze – TEATRO DELL’OPERA, 23 ottobre 2014

Lorena Vallieri

LA LUCE NEL TEMPO – di Francesco Nappa; MaggioDanza e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Nuovo allestimento.
Coreografia, scene e costumi: Francesco Nappa; musica: Franz Joseph Haydn; Direttore: Giampaolo Bisanti; Luci: Gianni Paolo Mirenda.
Interpreti: Elena Barsotti, Gisela Carmona Gálvez, Silvia Cuomo, Letizia Giuliani, Federica Maine, Margherita Mana, Gaia Mazzeranghi, Paolo Arcangeli, Michelangelo Chelucci, Cristiano Colangelo, Antonio Guadagno, Zhani Lukaj, Pierangelo Preziosa.

CAVALLERIA RUSTICANA – Melodramma in un atto. Libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci tratto dall’omonimo dramma di Giovanni Verga; musica di Pietro Mascagni; edizione: Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali (Milano). Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino.
Direttore: Giampaolo Bisanti; Regia: Mario Pontiggia; Scene e costumi: Francesco Zito; Luci: Gianni Paolo Mirenda; Maestro del coro: Lorenzo Fratini.
Interpreti: Luciana D’Intino (Santuzza), Sergio Escobar (Turiddu), Lucio Gallo (Compar Alfio), Martina Belli (Lola), Cristina Melis (Mamma Lucia), Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino.

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