La violenza è una “Polvere” opaca che soffoca sino ad annullare la vita

Al Teatro Manzoni il toccante spettacolo di La Ruina che guarda la violenza sulle donne con occhi maschili.

Un interno stilizzato, con un tavolo, una bottiglia, due sedie, un attaccapanni e un quadro. È questo lo spazio, che ben presto si rivelerà claustrofobico, in cui si svolge l’ultimo, sconvolgente spettacolo di Saverio La Ruina: “Polvere. Dialogo fra un uomo e una donna”. Un’efficace drammaturgia che, attraverso rapidi flash, dialoghi scarni ma taglienti, recitati con una esasperante pacatezza, narra la storia di due giovani che si incontrano e si innamorano, ma in un tale crescendo di violenza da lasciare senza fiato. Non quella fisica, terribile, ma quella psicologica, forse ancor più pericolosa perché fatta di atteggiamenti sottili, difficilmente riconoscibili, che, come polvere, si insinuano gradualmente nelle pieghe dell’anima di una bravissima Jo Lattari. Una violenza che si aggrappa a ogni incertezza e a ogni fragilità femminile amplificandole sino a distruggere la fiducia e il rispetto di sé. Un annullamento della persona che l’attrice restituisce con ogni dettaglio della recitazione, dalla voce sempre più incerta, al corpo sempre più trascurato e infagottato in abiti che lo invecchiano e ne confondono le forme.

La-RuinaMa il punto di vista del racconto non è il suo; è quello dell’uomo maltrattante la cui psicologia viene sviscerata per capire i meccanismi che crea attorno alla donna, isolandola e rendendola talmente debole da essere incapace di ribellarsi a una violenza che non ha neanche più le parvenze dell’amore. Rispetto ai precedenti spettacoli, quali “Disonorata” e “L’aborto”, dove l’universo maschile era solo abbozzato, qui La Ruina rende l’uomo protagonista e lo seziona nelle sue sfaccettature, prepotenze e fragilità. Una prospettiva inedita, dunque, che svela un grande lavoro di approfondimento grazie al quale l’attore-regista riesce ad avere una recitazione perfetta: ogni silenzio, ogni gesto, ogni interrogativo ripetuto all’infinito, ma anche ogni tenerezza, contribuiscono a creare quel clima impalpabile, eppure nettissimo, di sopruso e ossessione. Un rapporto di potere che, per fortuna, scatena esasperazione e ribellione nel pubblico che in maniera tangibile vorrebbe salire sul palcoscenico per porre fine a quella situazione ormai insostenibile.

D’altro canto, la necessità di combattere la violenza sulle donne anche attraverso gli uomini, aiutandoli ad acquisire consapevolezza di modelli comportamentali, sociali e culturali sbagliati, è stato confermato dall’incontro organizzato a conclusione della serata dall’associazione Teatro delle Donne. Tra i partecipanti Mario De Maglie, psicologo e psicoterapeuta del CAM, Centro Uomini Maltrattanti di Firenze, che ha raccontato la sua esperienza quotidiana a contatto con uomini che, seppur con difficoltà, hanno deciso di intraprendere il difficile percorso verso il riconoscimento delle proprie azioni e responsabilità. Un nuovo fondamentale passo per porre fine alla violenza di genere.

Calenzano (Fi) – Teatro Manzoni, 28 marzo 2015

Lorena Vallieri

POLVERE. dialogo fra un uomo e una donna di Saverio La Ruina; con Saverio La Ruina e Jo Lattari. Musiche originali: Gianfranco De Franco; contributo alla drammaturgia: Jo Lattari; contributo alla messinscena e disegno luci: Dario De Luca; aiuto regia: Cecilia Foti; audio e luci: Gennaro Dolce; realizzazione quadro: Ivan Donato; produzione: Scena verticale con il sostegno di Comune di Castrovillari.

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