“Le cognate” di Michel Tremblay al Puccini

L’opera del drammaturgo quebecchese riproposta al 28° Intercity Festival con la regia di Barbara Nativi ripresa da Dimitri Milopulos.

Tra la banalità dei dialoghi, la cupezza dei monologhi-confessione e le surreali parti corali, “Le cognate” del drammaturgo canadese Michel Tremblay si rivela in tutta la sua atroce comicità, grazie a un interessante cast di attrici fiorentine che dimostra affiatamento e versatilità. In scena al Teatro Puccini in occasione della 28esima edizione dell’Intercity Festival torna uno spettacolo che Barbara Nativi tradusse e portò in scena per la prima volta in Italia nel 1992 per Intercity/Montréal; la regia oggi è ripresa da Dimitri Milopulos, direttore artistico del Festival e del Teatro della Limonaia di Sesto Fiorentino.

Michel Tremblay scrisse questo testo nel 1968, ancora giovanissimo, per raccontare le frustrazioni quotidiane e le forme di alienazione che si consolidano all’interno delle relazioni familiari e sociali. Tutto si svolge in un’unica ambientazione, la cucina di Germaine, fortunata casalinga vincitrice di un milione di punti grazie a un concorso a premi, che diventa luogo di incontro per amiche, vicine e parenti chiamate in rinforzo per riempire i raccoglitori; un ciarliero gruppo di donne che ben presto si rivelano sole in mezzo a tante. In una dimensione a tratti rituale, Tremblay trova un modo semplice per parlare della complessità delle relazioni e dei sentimenti umani, declinati al femminile. Quindici donne completamente avviluppate nelle loro invidie e gelosie, ma anche oppresse dai rimpianti. Quindici personaggi le cui vite si intrecciano in quel giorno, in quella cucina, dove ognuna porta un pezzo di sé e della sua misera esistenza contribuendo a comporre il “museo degli orrori” che lo spettacolo presenta, “abissi interiori” che non lasciano alcuna speranza. Donne insoddisfatte, nascoste dietro chili di trucco e vestiti sfarzosi, o in abiti dismessi e casalinghi, tutte intrappolate in un destino non scelto, che siano mogli o zitelle. Vissuti così oscuri non possono che generare dinamiche relazionali malate, in cui ognuna è pronta a tradire l’altra pur di rubarle un attimo di gioia, è un coro di voci maligne e pettegole, un chiacchiericcio lamentoso spezzato da pochi momenti, autentici, di sano litigio.

Ed è proprio in questa tragedia umana che si dipana tutta la comicità del testo, grazie anche alla costruzione di personaggi ipercaratterizzati sia nella recitazione che nell’accurato “trucco e parrucco”. Lo spettacolo offre inoltre l’occasione di vedere all’opera interpreti della scena toscana che raramente si ritrovano tutte insieme, tra cui si segnalano Luisa Cattaneo, Sivia Frasson, Teresa Fallai, Silvia Guidi e Vania Rotondi, accompagnate al pianoforte da Gabriele Ughi.

Firenze – TEATRO PUCCINI, 1 ottobre 2015

Mariagiovanna Grifi

LE COGNATEAutore: Michel Tremblay; Regia: Barbara Nativi, ripresa da Dimitri Milopulos; Scene, costumi e grafica: Dimitri Milopulos; Musiche originali: Marco Baraldi; Progetto luci: Valerio Pazzi; Assistente alla regia: Lorenzo Latini; Direttore di scena: Amedeo Borelli; Interpreti: Stefania Stefanin, Ludovica Fazio, Vania Rotondi, Luisa Cattaneo, Silvia Frasson, Diletta Oculisti, Silvia Guidi, Monica Bauco, Annamaria Guerrini, Marcella Ermini, Caterina Tiossi, Teresa Fallai, Rossella Chirulli, Giada Secchi, Greta Milopulos, Gabriele Ughi.

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