Le ombre irrompono tra “Il sole e gli sguardi” della poesia di Pasolini

Al Fabbricone di Prato Luigi Lo Cascio tratteggia un personalissimo e intimo ritratto del poeta ispirato alle sue numerose poesie.

udine_luigi_lo_cascio_il_sole_e_gli_sguardi_03_ldaSecondo spettacolo della stagione 2016/2017 del Teatro Metastasio di Prato, “Il sole e gli sguardi. La poesia di Pier Paolo Pasolini in forma di autoritratto” di Luigi Lo Cascio, mette in scena al Teatro Fabbricone un’intima e personalissima rilettura del poeta di Casarsa ispirata alla sua sterminata raccolta lirica, ma anche alla sua drammaturgia e al suo “cinema di poesia” (come lo stesso Pasolini amava definirlo). Un fiume di parole che si intreccia a una partitura di video-animazione dell’artista visivo Nicola Console e alle musiche originali di Andrea Rocca per svelare, alla luce del sole e agli sguardi del mondo, la natura più intima e profonda di Pasolini.

Ma se in questo incontro/sconudine_luigi_lo_cascio_il_sole_e_gli_sguardi_01_ldatro tra il poeta e l’attore emerge con forza straordinaria la potenza divinatoria delle parole di Pasolini, il suo coraggio e la temerarietà, la ricerca di una verità più profonda, i suoi affetti più inconfessabili (si pensi al complicato rapporto con la madre o con il fratello), sono soprattutto le ombre a dominare. Grazie anche all’accurato disegno luci di Alberto Bevilacqua il contrasto tra chiaro e scuro scandisce l’intero monologo in una lotta tra luce e ombra che lascia pochi dubbi sull’inevitabile (e profetizzata) vittoria di quest’ultima. Non a caso la prima immagine ci presenta Pasolini nella polvere dell’idroscalo di Ostia mentre Lo Cascio, alle spalle degli spettatori, presta la propria voce a parole che, taglienti come lame, scendono da una dimensione ‘altra’. Facendo intuire, sin dal primo momento, che il Pasolini di Lo Cascio sarà il Pasolini intimo, più privato e sofferto, e non il personaggio pubblico, capace di prendere posizioni scomode e impopolari che spesso scandalizzavano la società benpensante.

Prato – TEATRO FABBRICONE, 11 novembre 2016

Lorena Vallieri

IL SOLE E GLI SGUARDI. LA POESIA DI PIER PAOLO PASOLINI IN FORMA DI AUTORITRATTO – uno spettacolo di Luigi Lo Cascio.

Con Luigi Lo Cascio e i disegni di Nicola Console; scene e costumi di Alice Mangano e Nicola Console; musiche originali di Andrea Rocca; disegno luci di Alberto Bevilacqua; disegno suono di Mauro Forte; assistente alla regia: Marco Serafino Cecchi; coproduzione: CSS Teatro stabile di innovazione del FVG/Teatro Metastasio di Prato.

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