In scena al Teatro Romano di Fiesole l’ironico monologo di Lorena Senestro ispirato alle “Operette morali” di Giacomo Leopardi.
Non tutti amano Giacomo Leopardi, né apprezzano o condividono il suo pessimismo storico e cosmico, secondo il quale l’uomo sarebbe condannato, senza possibilità di riscatto, a un’esistenza di infelicità e dolore. Eppure, la sua produzione letteraria e il suo pensiero filosofico continuano ad affascinare e a far riflettere intere generazioni di critici, poeti, filosofi e, non ultimi, uomini e donne di teatro. Come tutti i grandi classici, infatti, il poeta di Recanati ha ancora molto da insegnare; e non di rado lo fa in modi assolutamente inaspettati. Ad esempio, attraverso un’inedita lettura teatrale ‘per versi, suoni e voci’. Alludiamo al monologo “Leopardi shock. Storia intima del nostro tempo” di e con Lorena Senestro, prodotto dal torinese Teatro della Caduta e riproposto al Teatro Romano di Fiesole in occasione della seconda edizione del festival “Alchimie. Incontri teatrali d’estate fiesolana”.
Uno spettacolo che ha avuto una lunga gestazione, iniziata nel 2007 con la lettura “Dialoghi tra Leopardi” – presentata anche alla XXI Fiera Internazionale del Libro – e proseguita con l’invito del Teatro Stabile di Torino a partecipare ai festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Da quel momento riconoscimenti e critiche positive si sono susseguiti. Così, dopo aver ottenuto il primo premio al Festival Internazionale del Teatro di Calanchi (2011), il monologo ha riscosso il consenso della Giuria tecnica al concorso “La Parola e il Gesto”: «Lorena Senestro […] ha una grande presenza scenica, capacità di doppiarsi nei personaggi, uso efficacissimo della voce. Brava».
Non si può che essere d’accordo con questo giudizio che individua quello che è il maggior pregio dello spettacolo: l’energia e la versatilità mimica e vocale della giovane attrice piemontese, classe 1979. Entrando in teatro la troviamo già sul palcoscenico, di spalle, in assoluto silenzio. Accanto a lei solo una sedia. Poi la musica di un violino, interrotta dal vagito di un neonato. Si pensa a un suono registrato e invece è lei, Lorena, che sprigiona dal profondo della gola un suono che dovrebbe richiamare la gioia per la nascita di una nuova vita, e che invece è dolore, pura disperazione. L’attrice si volta, in braccio quello che potrebbe essere un neonato vero, o almeno un bambolotto, e che invece è solo un telo abilmente ripiegato. Un sapiente gioco di illusioni. «Smetti di frignare e fai un bel sorriso alla tua mamma, amaro e noia la vita, e fango il mondo. Se tu sapessi quanto dolore e quanta tristezza ti riserverà questa vita». Pochi, semplici, gesti, una prima battuta, e ci ritroviamo immersi nell’amara quanto ironica atmosfera del pensiero di Leopardi, in particolare delle “Operette morali”, attraverso cui l’attrice ci conduce per mano, non senza qualche momento di puro divertimento.
A questo punto va riconosciuto il secondo grande merito dello spettacolo: la capacità di aver destrutturato e ricostruito il testo leopardiano, rendendolo all’apparenza qualcosa di totalmente diverso, pur lasciando intatto il pensiero che il poeta voleva esprimere. Se il monologo è costruito sulla falsariga del “Dialogo della Morte e della Moda” e i personaggi che vi compaiono sono quelli ben noti del testo di Leopardi (il venditore di almanacchi, il diavolo Fanfarello) la sensazione è quella di ascoltare qualcosa di assolutamente estraneo. Un brano inedito, moderno, composto da un autore a noi contemporaneo. Invece ogni frase, ogni battuta, è di Leopardi. L’attualità e l’efficacia del suo linguaggio nonché i temi affrontati nei suoi scritti confermano così, anche grazie a questo monologo, tutta la loro forza e modernità.
La messa in scena fiesolana è stata preceduta dall’incontro “La Caduta: nuove strade per gli spazi teatrali” durante il quale Massimo Betti Merlin, direttore artistico del Teatro della Caduta e regista dello spettacolo insieme a Marco Bianchini, coordinato dal critico teatrale Matteo Brighenti, ha raccontato il progetto artistico e il modello organizzativo della sua Compagnia. Fondata dallo stesso Betti Merlin e da Lorena Senestro, essa ha realizzato numerose produzioni che pongono al centro il lavoro dell’attore e spaziano dal monologo all’arte di strada, fino a spettacoli comici, musicali e di varietà. Gli spazi da loro gestiti sono pensati per offrire la possibilità ai giovani di fare esperienza sul palcoscenico e di fronte a un pubblico non di soli addetti ai lavori. Ma la vera innovazione è l’ingresso gratuito a tutti gli spettacoli. Gli artisti che usufruiscono del palcoscenico della Caduta non percepiscono un compenso, ma fanno cappello in sala. È il pubblico stesso, dopo aver fruito dello spettacolo, a decidere il valore ‘economico’ del tempo che l’artista gli ha donato, ricompensandolo con un’offerta libera. Una formula che si sta rivelando di grande successo.
Fiesole (Fi) – TEATRO ROMANO, 15 luglio 2014
Lorena Vallieri
LEOPARDI SHOCK. STORIA INTIMA DEL NOSTRO TEMPO – Monologo teatrale per versi, suoni e voci di e con Lorena Senestro. Testi: Giacomo Leopardi; Regia: Massimo Betti Merlin e Marco Bianchini; Ideazione luci: Massimo Betti Merlin; produzione: Teatro della Caduta.