Les aiguilles et l’opium, Una magica multimedialità

Robert Lepage è ormai un habitué del Napoli Teatro Festival Italia, dopo aver calcato il palcoscenico partenopeo nel 2010 firmando Lipsynch e nel 2011 proponendo Le Dragon Bleu, torna dopo 5 anni con Les aiguilles et l’opium, uno spettacolo del 1991 – ben 25 anni fa quando il web non era ancora parte essenziale del nostro quotidiano, e quando New York e Parigi, protagoniste della messinscena, non erano state ancora ferite da attentati terroristici – che ha ripreso rimaneggiandolo perché spronato da Marc Lebrèche, che in questa edizione gli ruba il ruolo di protagonista.

Tre uomini sofferenti per amore Jean Cocteau, Miles Davis e Robert, un attore, incrociano i loro destini, condividendo la stessa camera d’albergo, la medesima delusione, la fascinazione per Parigi e New York, la stessa dipendenza dalle droghe. Su un palcoscenico che resta per tutta la durata dello spettacolo buio vi è un cubo, ed è su questo cubo roteante – quasi fosse una scena nella scena – che i tre uomini, Cocteau e Robert interpretati da Labrèche e Davis interpretato da Wellesley Robertson III, incastrano e raccontano le loro vite.

Giochi di luci e di ombre, proiezioni di video o diapositive, fotografie, sequenze cinematografiche, scritte luminose, la musica jazz, rumori, le canzoni di Juliette Gréco; l’attore si muove nel cubo ruotante interagendo con tutti questi elementi, dando così vita a immagini seducenti e appassionanti. Gli attori fluttuano, giocano con e sulla scena  riempiendola con corpi, voci e parole. La scrittura scenica dominata dalla tecnologia non sovrasta l’impianto drammaturgico tantomeno l’interpretazione attoriale, l’equilibrio tra i tre elementi è totale, assolutezza che trasforma la messinscena in opera multimediale nonché ipertestuale.

La multimedialità è la cifra stilistica di Robert Lepage, 25 anni fa come oggi, una cifra che non è però divenuta ridondante o manieristica, ma che anzi ha saputo rinnovarsi non dimenticando mai di incantare il pubblico.

 

Mariarosaria Mazzone

Napoli Teatro Festival Italia

Teatro Politeama

Les aiguilles et l’opium

29/06/2016

 

TESTO E REGIA ROBERT LEPAGE
INTERPRETAZIONE MARC LABRÈCHE, WELLESLEY ROBERTSON III
SCENOGRAFIA CARL FILLION
ACCESSORI CLAUDIA GENDREAU
MUSICA E IDEAZIONE SONORA JEAN-SÉBASTIEN CÔTÉ
LUCI BRUNO MATTE
COSTUMI FRANÇOIS ST-AUBIN
IMMAGINI LIONEL ARNOULD
PRODUCER MICHEL BERNATCHEZ ASSOCIATE PRODUCTION EUROPE, JAPAN RICHARD CASTELLI –  EPIDEMIC
PRODUZIONE/PRODUCTION 
EX MACHINA
IN COPRODUZIONE CON THÉÂTRE DU TRIDENT/QUÉBEC, CANADIAN STAGE/TORONTO, THÉÂTRE DU NOUVEAU MONDE/ MONTRÉAL, ADELAIDE FESTIVAL, NEW ZEALAND FESTIVAL, LE GRAND T THÉÂTRE DE LOIRE-ATLANTIQUE, LES QUINCONCES-L’ESPAL SCÈNE CONVENTIONNÉE THÉÂTRES DU MANS, CÉLESTINS THÉÂTRE DE LYON, LE VOLCAN – SCÈNE NATIONALE DU HAVRE, FESTIVAL DE OTOÑO A PRIMAVERA/MADRID, ARTSEMERSON: THE WORLD ON STAGE/ BOSTON, NAC ENGLISH THEATRE WITH LE THÉÂTRE FRANÇAIS DU CNA AND THE MAGNETIC NORTH THEATRE FESTIVAL, LG ARTS CENTER/SEOUL, SETAGAYA PUBLIC THEATRE/ TOKYO, THE BARBICAN/LONDON

 

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