LIFE: Alberobello si accende con le luci del festival internazionale

Si è inaugurata il 30 settembre 2017 la seconda edizione internazionale del festival LIFE – Alberobello Light Festival.

 

Comune denominatore della kermesse che si concluderà domenica 8 ottobre è l’arte visiva in tutte le sue forme, mettendo l’accento sull’uso della luce e dei colori e sull’interazione con luoghi e monumenti inseriti nella lista del patrimonio dell’Umanità.

LIFE – Alberobello Light Festival – la cui direzione artistica è stata assegnata all’associazione Lightcones che si occupa di promuovere e valorizzare l’eredità artistica e culturale delle città e delle aree urbane Unesco tramite la visual art e il video mapping – consente al pubblico di vivere un’esperienza visiva e interattiva tra i trulli patrimonio Unesco, le chiese e le piazze di Alberobello. Il festival, sotto l’attenta supervisione organizzativa dell’Agit – Associazione Giovani Imprenditori del Turismo (fondata per la promozione delle attività economiche e sociali legate al turismo), si avvale anche per questa edizione dell’esperienza di Carole Purnelle in quanto curatrice artistica dell’evento. La Purnelle, nel suo studio Ocubo, ha fondato, diretto e prodotto il Lumina Light Festival a Cascais, in Portogallo.

Otto sono le opere, visitabili dal tramonto fino a mezzanotte, realizzate da artisti provenienti dall’Europa (Croazia, Slovenia, Portogallo, Francia e Italia) e dal Canada. È infatti dei croati Igor Vasiljev e Marko Bolković l’idea di “Residence of Light and Music”, l’installazione interattiva che fonde musica e luce e si compone da 3 panche che contengono suoni preselezionati di vari strumenti. Il visitatore non deve far altro che toccare la superficie della panca per attivare suoni e luci, creando la propria combinazione di melodia e colore. Viene ancora una volta dalla Croazia l’installazione luminosa “Magic Garden”, in cui bellezza della natura e tecnologia del suono e della luce si uniscono, per dar vita ad un giardino magico con piante e funghetti luminosi che si animano una volta attivati dei sensori di controllo. È invece delle slovene Natalija R. Črnčec e Nina Šulin l’installazione “In Parallel”, in cui un groviglio di solidi geometrici colorati e fili luminosi si intrecciano e reagiscono alla luce ultravioletta. Abbinata alla musica ambient sperimentale, l’opera rappresenta un’eco di reattività dello spazio e costruisce un corpo collettivo organico, palpitante di luce. L’installazione “1000 lights” – un progetto che presenta un mare di fiori creato da plastica riciclata e dotato di luci a LED – è della francese Sophie Guyot, che crea l’illusione di un prato luminoso, affrontando il tema della fragilità della natura, ma sottolineandone la forza rigeneratrice. I lavori della Guyot, spesso monumentali e riguardanti temi ambientali, si fanno metafora per lo stato in cui si trova l’umanità. “Never Ends”, installazione interattiva degli artisti italiani Luigi Console e Valentina Novembre, pone al centro della scena un cavalluccio luminoso su molla – emblema del gioco, della spensieratezza e della fantasia – che si illumina solo quando una persona ci sale su e comincia a dondolarsi, accendendo luci sulla pedana sottostante e creando un’ambientazione fiabesca. L’opera vuole essere una spinta per i visitatori a riscoprire il piacere per l’evasione del gioco, per il lasciarsi andare e la riscoperta dell’essere bambini. Con “Quintessenza” si raggiunge la teoria platonica dei solidi. La video installazione italiana gioca con luci e suoni, i 5 solidi platonici e il loro rapporto con gli ambienti naturali. Secondo Platone, la materia si compone da 4 particelle che prendono forma dai primi 4 poliedri regolari, corrispondenti ai 4 elementi, a cui si deve aggiungere il concetto di “quintessenza”, cioè del quinto elemento: l’Universo. Il canadese Matthew Watkins, attraverso la performance “Live Light Painting”, proietta quadri di luce tra i trulli di Alberobello mentre li crea sul suo tablet, avvalendosi dell’accompagnamento musicale di Gianfranco Balena al sax, della world music di Alberto Totire, del synth e di varie app musicali. Il festival LIFE si conclude poi con la proiezione interattiva “Virtual Aquarium” (dello studio portoghese Ocubo) che trasforma gli edifici in acquari giganti in cui i visitatori liberano pesci da loro creati e dipinti. Il pubblico qui partecipa attivamente in quanto figura essenziale del progetto – ideato da Nuno Maya e Carole Purnelle – che sfrutta la multimedialità.

C’è tempo fino a domenica 8 ottobre 2017 per assistere gratuitamente a queste performance e installazioni artistiche per le strade della città dei trulli.

 

Alessandra Lacavalla

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