“L’imperatore di Atlantide ossia il diniego della morte”

Per il Giorno della Memoria 2016 l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino ha messo in scena l’ultima opera composta da Ullmann prima della deportazione ad Auschwitz.

Applausi lunghissimi e commossi per “L’imperatore di Atlantide ossia il diniego della morte” di Viktor Ullmann che l’Opera di Firenze ha proposto al Teatro Goldoni in occasione del Giorno della Memoria 2016. Un nuovo allestimento che ha visto il debutto dei cantanti e dei maestri collaboratori dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino diretti da Roberto Misto che ha guidato il giovane cast e l’Orchestra Giovanile nella prima esecuzione della versione ritmica italiana di una partitura assai impervia.

12615197_922888477777221_3100522114206987625_oUn’operazione di grande valore storico e filologico, oltre che spirituale, quella del recupero dell’opera concepita da Ullmann durante gli anni di prigionia nel campo di Terezin e ritenuta a lungo perduta. Scritta su libretto di Franz Peter Kien, fu orchestrata nell’estate del 1943 pensando alle ridotte risorse del ghetto: un ensemble di sette voci e tredici strumenti, alcuni dei quali – come il banjo, l’harmonium, il sassofono contralto, il clavicembalo a due mani e il contrabbasso a cinque corde – inusuali in un’opera lirica. Lo spettacolo però non andò mai in scena perché l’amara satira politica del testo non sfuggì alla censura nazista che vide nel folle personaggio dell’Imperatore che voleva dominare anche la morte una chiara allusione a Hitler. L’intero cast venne deportato ad Auschwitz e condannato alle camera a gas. Solo nel 1972 una copia di lavoro incompleta, con modifiche, cancellazioni e variazioni autografe, venne ritrovata dal direttore d’orchestra Kerry Woodward che la diresse in prima mondiale nel 1975 al Bellevue Centre di Amsterdam.

12605395_922888427777226_3458223999318542097_oIn omaggio alle vicende del manoscritto, il regista Pier Paolo Pacini ha optato per un allestimento ‘provvisorio’, più una sorta di prova che una vera e propria messa in scena, con un palcoscenico ingombro di mobili e oggetti accatastati che alludono alle misere condizioni di vita nel ghetto. Il dramma della storia è stato rievocato sia attraverso una voce recitante (Roberto Gioffrè) che ha raccontato il contesto in cui “L’imperatore di Atlantide” fu composto e ha introdotto i personaggi e la trama, sia da proiezioni di filmati dell’epoca e scene tratte da “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin.

Firenze – TEATRO GOLDONI, 27 gennaio 2016

Lorena Vallieri

DER KAISER VON ATLANTIS ODER DIE TOD-VERWEIGERUNG (L’imperatore di Atlantide ovvero Il rifiuto della morte) – Musica di Viktor Ullmann; Libretto di Franz Peter Kien; Direttore: Roberto Misto; Regia: Pier Paolo Pacini; Elaborazioni video: Silvio Brambilla; Luci: Alessandro Tutini; da un’idea originale di Yehezkel Yerushalmi. Nuovo allestimento dell’Opera di Firenze in collaborazione con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino e la Scuola di Musica di Fiesole in occasione della Giornata della Memoria.

Interpreti: Byongick Cho, Daniele Terenzi, Dario Shikhmiri, Patrick Kabongo Mubenga, Qianming Dou, Gioia Crepaldi, Ana Victoria Pitts. Voce recitante: Roberto Gioffrè. Cantanti e maestri collaboratori dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino; Orchestra Giovanile Italiana.

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