Napoli ed il Teatro Sannazaro ricordano Luisa Conte

A vent’anni dalla scomparsa una lapide ricorda l’attrice nel foyer del teatro di cui fu straordinaria capocomica

Luisa ConteNel foyer del teatro Sannazaro  è stata inaugurata alla presenza delle autorità, di giornalisti, artisti e di numeroso pubblico  una iscrizione di marmo – accanto a quella dell’attrice Tina Di Lorenzo –  per ricordare Luisa Conte, la grande “Donna Luisa”, attrice di forte temperamento e donna straordinaria, che insieme al marito Nino Veglia, riportò ai fasti il Teatro di via Chiaia, tanto che, all’indomani della sua  riapertura, venne definito dai giornalisti napoletani “il salotto di Napoli”.

Così il teatro Sannazaro – retto da Lara Sansone, nipote e discendente artistica di Luisa Conte, come la sorella Ingrid anche lei attrice – in occasione del ventennale della scomparsa  – cadeva proprio giovedì 30 gennaio – ha voluto ricordare ed omaggiare con una serata di gala la grande interprete. Un omaggio che era già iniziato all’apertura della attuale stagione invernale del teatro con Festa di Montevergine di Raffaele Viviani – all’epoca uno dei grandi successi del Sannazaro e della signora Conte – e che oggi Lara, sua anche la regia, ha riallestito con notevoli consensi di pubblico e critica.

La serata, fortemente voluta ed organizzata da Lara e Ingrid, è stata caratterizzata da sobrietà e intensi momenti di emozione. Soprattutto, come ha sottolineato Giuliana Gargiulo che ha condotto il galà, è stata celebrata l’importanza e il valore della memoria. E così sul filo di una intensa memoria collettiva, sul palco si sono avvicendati quanti avevano lavorato con lei, l’avevano conosciuta bene o soltanto ammirata per la sua statura artistica. Le testimonianze dal vivo di Leopoldo Mastelloni, che ha introdotto la serata, di Paolo Isotta, Giulio Baffi, Angela Luce, Mirna Doris, Gloriana, il nipote di Nino Taranto, De Blasio, Giulio Adinolfi, ed altri, si sono intrecciate agli interventi dell’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele, del consigliere regionale Luciano Schifone, del professore Ernesto Paolozzi, nipote di Gaetano Di Maio, un ricordo scritto da Isa Danieli, e alle testimonianze in video di Enzo Cannavale, Lina Sastri, Antonio Casagrande Marisa Laurito, Benedetto Casillo, Gino Rivieccio, ed altri. Accanto a queste ultime sono state proiettate le immagini di una lunga intervista televisiva che Luisa Conte concesse al giornalista Umberto Serra per RAI 3, gli stralci di alcune commedie interpretate in televisione con Eduardo De Filippo come Non ti pago,o di registrazioni delle sue intepretazioni al Teatro Sannazaro, come Morte di carnevale di Viviani con Nino Taranto e Carlo Taranto.

Luisa Conte e Eduardo De Filippo in 'Peppino Girella'
Luisa Conte e Eduardo De Filippo in ‘Peppino Girella’

Straordinaria Luisa, che ha attraversato il teatro napoletano con il ruggito di un leone e la fierezza delle attrici di razza. Ho avuto il privilegio di intervistarla, in occasione del saggio scritto a quattro mani con Luisa Basile Storie Pubbliche e Private delle Famiglie Teatrali napoletane (Xpress-Torre edizioni – Napoli  1996). Per due serate indimenticabili, dalla poltrona della direzione del Teatro Sannazaro, suo indiscusso e magnifico regno, donna Luisa ci raccontò la sua vita, la sua carriera e la grandissima e meritoria impresa di restituire ai napoletani un teatro sito nel cuore di Napoli, con una importante storia alle spalle e ormai dimenticato dai più.

Il 30 gennaio 1994 Luisa Conte scompariva lasciando nella sua famiglia, nel suo pubblico, negli innumerevoli ammiratori e amici, un vuoto incolmabile, anche se l’importante traccia che aveva lasciato nella storia del teatro della nostra città, l’aveva resa già indimenticabile nella mente e nel cuore di tutti. Nipote d’arte (la nonna paterna, Brigida, era stata ballerina al Teatro di San Carlo, lo zio Pasquale Fiorante, attore, era il marito dell’attrice Nunzia Fumo), vero purosangue teatrale, è stata testimone di quegli intrecci parentali che hanno fatto delle famiglie teatrali napoletane uno dei fenomeni più importanti del teatro italiano a partire dalla seicentesca Commedia dell’Arte. “Luisina”, così chiamata da bambina, nasce a Napoli il 27 aprile 1925. Inizia a recitare giovanissima e nel corso della sua lunga carriera ha modo di confrontarsi con i più grandi esponenti del teatro napoletano contemporaneo con cui interpreta numerosi drammi e commedie. Da Raffaele Viviani a Eduardo De Filippo a Eugenio Fumo (che insieme a Salvatore Cafiero aveva instaurato la famosa “ditta” formando una compagnia di attori che interpretavano le “sceneggiate”) fino ad arrivare a Nino Taranto. Nel 1947 sposa Nino Veglia, attore e cantante, suo compagno di sempre. Dopo una fortunata tournée in Sud America, durata più di due anni, tornano a Napoli dove Luisa comincia a ricoprire ruoli importanti.

Luisa Conte e Eduardo De Filippo in 'Bene mio core mio' (1955)
Luisa Conte e Eduardo De Filippo in ‘Bene mio core mio’ (1955)

Eduardo De Filippo la vuole  per la “scarpettiana”, in seguito come protagonista delle sue commedie, dei suoi drammi più rilevanti. Non ti pago, Le Voci di dentro, Napoli Milionaria, Bene mio e core mio,lo sceneggiato televisivo Peppino Girella, il cui ruolo femminile principale è scritto proprio per lei, consacrano Luisa Conte come attrice di pregio e spessore. Diceva Eduardo di Luisa: “Poteva fare tutto, capiva tutto. Lavorare con lei era un riposo, una beatitudine.”

Da allora la sua carriera è in ascesa, fa parte della compagnia di Nino Taranto dove interpreta testi di Giuseppe Marotta, Scarnicci e Tarabusi, Vitaliano Brancati, Ernesto Grassi, Luigi Pirandello, ecc. Infine il “passo” fondamentale: insieme al marito, decide di riaprire il teatro Sannazaro e restituirlo alla città. Una decisione presa non senza traumi. Riporto uno stralcio delle riflessioni che rilasciò durante l’intervista citata per Storie Pubbliche e Private: “Devo dire che il teatro Sannazaro è opera prima di tutto di mio marito, rappresenta anni di sacrifici, tutti i nostri risparmi. Il teatro era ridotto in condizioni indescrivibili […] Ma lui facendo ricerche in biblioteca aveva visto cosa era stato quel luogo e sognava di farlo rivivere. […]”.

Luisa e Nino compiono sforzi immensi ma lo riportano ai fasti passati. Il 12 novembre 1971 lo inaugurano con la commedia Annella di Portacapuana di Gennaro D’Avino, riduzione di Michele Prisco, regia di Gennaro Magliulo. Da allora Luisa interpreta in maniera esemplare autori come Paola Riccora, Antonio Petito, Rescigno, Paliotti raccogliendo enormi successi, mentre Nino si occupa soprattutto della direzione artistica e impresariale.

Gli anni di maggiore fulgore si attuano quando al Sannazaro viene inaugurato un genere di commedia napoletana contemporanea con testi nuovi di zecca – dalla vis comica irresistibile – del prolifico Gaetano Di Maio, regie di Giuseppe Di Martino. O ancora quando si mettono in scena alcune commedie di Raffaele Viviani e Nino e Luisa si avvalgono di prestigiose collaborazioni come quella con Nino Taranto. Sono questi momenti entusiasmanti, dove si registra un enorme affluenza di pubblico e lunghe file al botteghino per accapparrarsi i biglietti sin dal primo mattino. Attori di punta della tradizione teatrale napoletana recitano al fianco di donna Luisa: Nino Taranto, Carlo Taranto, Ugo D’Alessio, Enzo Cannavale, Giacomo Rizzo, questo per citarne solo alcuni.

Quando Nino Veglia scompare, Luisa, per il grande dolore, dapprima medita di lasciare il “suo” teatro ma poi comprende che il Sannazaro rappresenta la sua stessa vita e va avanti, “rimboccandosi le maniche” e affrontando anche il non facile compito di direttore artistico e imprenditrice: “Devi conoscere il teatro – cito ancora sue le parole – perchè ti serve per capire se gli altri lo fanno bene. Soprattutto quando diventi capo, devi sapere indicare le alternative, prima di dire ad un altro hai fatto bene, hai fatto male.” Una donna straordinaria, forte, artista nell’animo, che ha dato lustro alla nostra città, per la sua bravura e per quanto ha saputo costruire in ambito teatrale. Un capo carismatico la cui memoria ancora oggi fa inorgoglire quanti hanno avuto la fortuna di lavorare al suo fianco, in quel teatro il Sannazaro che resterà per sempre il teatro di Luisa Conte.

 Delia Morea

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