“Nina che disagio”, le insicurezze della vita nel graphic novel di Bao

Nina non è una ragazza realizzata: non riesce a trovare un lavoro, non ha moltissimi amici perchè le sue capacità relazionali non brillano e le fa fatica anche districarsi dalla folla di un bar per farsi notare da chi dovrebbe servirle un caffè. Le sue migliori amiche sono l’insicurezza e la paura ma ben presto incontrerà un lato di sé che non pensava di avere ma che potrebbe, in qualche modo, trasformarsi nella sua angoscia maggiore.

Questa è la trama di base di “Nina che disagio”, un graphic novel di Ilaria Palleschi edito da Bao che mette in luce tutti i problemi della post-adolescenza e dei primi impatti col mondo esterno, con l’indipendenza, con l’aver a che fare con la società e tutti i riti che una persona deve affrontare per il suo cammino di crescita. Non è facile cambiare casa e trovarsi una nuova schiera di affetti, non è immediato il raggiungimento di un’indipendenza economica grazie ad un lavoro soddisfacente e ben retribuito, non è del tutto naturale essere dei perfetti stilisti di sé stessi per essere sempre impeccabili in ogni occasione e Nina è l’esempio perfetto del disagio che quasi ognuno di noi ha dovuto affrontare in un certo periodo della vita.

L’incontro fortuito con una persona la porterà a convivere con una gemella molto più dinamica e fattiva, una donna risoluta e capace di ogni cosa, ma sarà effettivamente ciò che Nina vuole diventare? “Nina che disagio”, attraverso uno stile grafico ed un linguaggio squisitamente ironici, riesce a creare una storia che fa riflettere sull’inadeguatezza dell’uomo in varie situazioni, del trovare il giusto posto nel mondo e dei problemi di accettazione di sé stessi.

Divertenti e dal sapore pop le molteplici citazioni di film o serie tv della cultura moderna che permettono ancor di più un’immedesimazione perfetta del lettore nella protagonista, disegnata un po’ come una bambina per sottolineare il suo appartenere ancora ad un mondo forse troppo infantile per la sua età, ma in realtà dotata di tutte le capacità per spiccare il volo nel mondo adulto. “Nina che disagio” è un lavoro ben strutturato, con un finale forse un po’ prevedibile, ma rappresenta una piacevole lettura, soprattutto per un target di persone che affrontano i primi passi verso l’indipendenza.

Gaetano Cutri

Share the Post:

Leggi anche