“Noi Vivi”, il grido di disperata volontà per ricordare le quattro giornate di Napoli

Ricordare chi ha lottato e sacrificato la propria vita per la libertà, questo lo spirito con cui si celebra il 25 aprile in Italia, una nazione che, in alcuni momenti, sembra aver perso la memoria di pagine di una storia non così remota. In occasione dello scorso 25 aprile, l’associazine NarteA, all’interno della suggestiva Galleria Borbonica, ha portato in scena “Noi Vivi” rievocazione di quanto accadeva, negli anni della seconda guerra mondiale, proprio all’interno dei cunicoli nel sottosuolo del centro della città, vita quotidiana di persone rifugiatosi negli umidi e malsani anfratti della Galleria, dopo che bombardamenti avevano distrutto le abitazioni, e dove nacquero alcune delle lotte partigiane che culminarono nelle quattro giornate di Napoli, unico esempio in Italia di liberazione dall’occupazione delle truppe tedesche ad opera esclusivamente di volontari del popolo.  Luce natuarle, attori a pochi centimetri dal pubblico, per uno spettacolo itinerante suggestivo e didattico, con giovani ma bravi attori che con grande padronanza della scena sono riusciti ad immergere il pubblico nella claustrofobica realtà di quella dolorosa pagina storica. Antimo NOI VIVICasertano, Federica Altamura, Marianita Carfora, Antonio Perna, Peppe Romano, Katia Tannoia e Aurora Cecchi diretti dallo stesso Casertano con Febo Quercia, quest’ultimo anche autore dell’interessante drammaturgia, hanno interpretato personaggi che, nel loro essere “persone qualunque” hanno scritto la Storia, colorando il tutto con estrema naturalezza, partendo dal linguaggio quotidiano, condito anche da non banale ironia, per poi addensarsi al tragico evolversi in cui bene e male si sovrappongono, dolore per la morte e e gioia per la libertà si prendono per mano, e la consapevolezza che “’a nuttata” a cui faceva metaforico riferimento Eduardo non sia passata tuttora, lascia spazio ad una pallida speranza esortativa di una rivolta oggi necessaria per trovare una dignità perduta.

Napoli, Galleria Borbonica – 25 aprile 2014

Gianmarco Cesario

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