Oltre l’immaginazione, la fantasia dei Mummenschanz

I Musicisti del Silenzio incantano il pubblico del Teatro Verdi di Firenze.

Non c’è limite d’età, né sono richieste particolari competenze per assistere e lasciarsi trasportare dal lavoro dei Mummenschanz. Al Teatro Verdi di Firenze la celebre compagnia svizzera ha accolto gli applausi di grandi e piccini, affascinati da uno spettacolo che è stato in grado di divertire, stupire ed entusiasmare il pubblico indistintamente. Una rappresentazione che non ha previsto né voci, né musica, ma “solo” l’esibizione di mimi esperti, coinvolti in una perfomance che è stata insieme arte ed intrattenimento.

Mummenschanz.3Una tipologia di teatro diverso quella dei Musicisti del Silenzio, perché si è trattato di un’esperienza non verbale ma neanche del tutto coreografica, piuttosto sarebbe meglio parlare di veri e propri giochi da palcoscenico realizzabili solo in un contesto fatto di contrasti tra spazi illuminati ed altri lasciati in ombra. L’assenza di luce, contrariamente al solito, in questo caso non è stata solo sinonimo di oscurità, ma di luogo dove si possono realizzare veri e propri inganni scenici, “magie” per i più piccoli e metamorfosi per occhi più adulti; senza sfruttare sofisticati dispositivi o particolari macchinari, l’azione dei mimi vestiti di nero, si è svolta soprattutto nella parte non illuminata del palco dando l’illusione che gli oggetti avessero un moto proprio, e che fossero insomma personaggi autonomi, anzi, vivi.

Mummenschanz.2Per la compagnia fondata nel 1972 da Bernie Schürch e Andres Bnossard, si tratta di dare vita ad insoliti soggetti come forme geometriche tridimensionali, tubi, o anche maschere antropomorfe fatte con rotoli di carta igienica. Figure stravaganti e soprattutto così “abbondanti” da non passare certo inosservate, sufficienti a riempire da sole una fetta di rappresentazione, le numerose forme astratte dei Mummenschanz sono in realtà caricate di una forte espressività resa dai mai casuali movimenti corporei. Essendo sempre coperto il volto degli interpreti infatti, si scopre che è possibile “parlare” agli spettatori anche senza pronunciarsi a voce ma lavorando, come dei veri e propri artigiani, sui dettagli del corpo. E se né la voce, né la musica, né tantomeno le espressioni facciali sono coinvolte in questo viaggio visionario, tutta l’attenzione si concentra sui movimenti diretti o indiretti degli artisti che “giocando” con le forme e con le luci, riescono a trasmettere ciò che quel personaggio, per quanto bizzarro sia, sente, vede e avverte. Per questo motivo, sul palco fiorentino, si è davvero assistito a tanti momenti di un unico spettacolo che però hanno narrato comunque brevi racconti attraverso un linguaggio ludico ed anche molto poetico.

Mummenschanz.1Il silenzio come “accompagnamento all’azione” ha indotto il pubblico ad una partecipazione più assorta; l’assenza di musica infatti presuppone una maggior concentrazione dello spettatore che se distoglie lo sguardo dal palcoscenico anche per un breve momento, perde un po’ il filo del discorso, o comunque non riesce a percepire ciò che accade finché non torna a concentrarsi nell’unico punto di attenzione che ha davanti a sé. I Mummenschanz infatti, propongono una tipologia di teatro anomala anche per quest’ultimo aspetto, o meglio una rottura alla convenzione che vede solitamente sia per la danza, ma anche per le rappresentazioni recitate, anche un breve, ma comunque presente, accompagnamento musicale alla rappresentazione. A grande sorpresa invece, l’assenza di un “supporto sonoro”, non ha affatto danneggiato lo sviluppo e la comprensione delle diverse vicende anzi, con questo “ritorno alle origini”, è stato realizzato un teatro che fosse autosufficiente, che non avesse insomma bisogno di stimolare troppi sensi per arrivare ad essere comunque compreso da tutti, indistintamente.

In tal senso, ovvero nella concezione di dare vita a qualcosa di surreale sfruttando la semplicità del mezzo, i Musicisti del Silenzio hanno davvero dimostrato che una buona dose di fantasia basta a creare stupore negli occhi di chi guarda.

Firenze – TEATRO VERDI, 14 novembre 2015

Laura Sciortino

MUMMENSCHANZ I MUSICISTI DEL SILENZIOFondatori: Andres Bnossard, Floriana Frassetto, Bernie Schürch; compagnia: Giovanni Colombo,m Philipp Egli, Floriana Frassetto, Pietro Montandon, Raffaella Mattioli.

Share the Post:

Leggi anche