Padiglione Ludwig festival: il commovente racconto di una storia d’amore tra “Ballarini” di Emma Dante

ballariniIl festival Padiglione Ludwig di Roma ha ospitato il secondo capitolo della “Trilogia degli occhiali”, ideata da Emma Dante con l’obiettivo di dare voce ai deboli che sono costretti a rimanere ai margini della società.

In “Acquasanta” si affronta il tema della povertà con un mendicante come protagonista che ricorda il suo passato da marinaio, mentre in “Il castello di Zisa” viene raccontata la malattia attraverso gli occhi di un ragazzo affetto dalla sindrome di down che vuole difendere il castello perché custode della sua infanzia.

“Ballarini”, in siciliano significa ballerini, ed è il racconto di un amore, realizzato senza parlare ma attraverso la danza e con un sapiente utilizzo del corpo, visto dal punto di vista di due persone anziane.

Bastano due bauli in scena e l’utilizzo di pochi oggetti, come un carillon, un velo ed un vestito da sposa, un orologio ed una bambola, per rievocare un’intera vita trascorsa insieme.

L’attrice Manuela Lo Sicco assume una posizione ricurva causata dal peso dell’età e si aggrappa a Sabino Civilleri, entrambi storici attori della Compagnia Sud Costa Occidentale. Dapprima dondolano abbracciati insieme, in seguito si scatenano con canzoni appartenenti alla cultura italiana degli anni 60 e 70 mentre si retrocede nell’avventura insieme. Vengono sottolineate le tappe più importanti: il fidanzamento, il matrimonio, la nascita di un figlio ed il festeggiamento di un capodanno.

La musica da Gianni Morandi a Rita Pavone, al Quartetto Cetra, fino a Nilla Pizzi permette il passaggio da un’atmosfera festosa e gioiosa a momenti nostalgici e commoventi.

Così come tutto è iniziato con l’accensione del firmamento sul palcoscenico, tutto ritorna alla realtà con il suo spegnimento, lasciando un’infinita tenerezza, difficilmente dimenticabile.

 

Erika Morbelli

 

Testo e regia Emma Dante
con Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri
scene Emma Dante, Carmine Maringola
costumi Emma Dante
disegno luci Cristina Fresia
una produzione
Teatro Stabile di Napoli, Compagnia Sud Costa Occidentale, Crt Centro di Ricerca per il Teatro
con la collaborazione del Théâtre du Rond Point – Paris

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