“Palcodanza”, il libro sulla danza di Ettore Squillace e Giuliana Loperto

quarta di copertina tagliataSi è svolta mercoledì 4 dicembre presso il teatro “Il Primo” di Napoli, la presentazione del libro “Palcodanza” Squillace e Giuliana Loperto. Il testo nato dall’esigenza di dare una giusta collocazione allo stile “modern jazz” e fornire una sintesi del metodo del M° Squillace, con l’ausilio di foto e interviste dirette, conduce per mano il lettore attraverso il camaleontico, affascinante e poliedrico mondo della danza.

Come nasce l’idea di creare un libro sulla danza moderna, in particolare sullo stile modern jazz? 

L’idea nasce prima di tutto dall’incontro con Giuliana Loperto, che è un’ottima penna, e quindi dalla possibilità di mettere su carta una carriera di circa 30 anni, nel corso della quale credo di aver creato un tipo di tecnica che ha forgiato quasi due generazioni di ballerini impegnati in tournée nazionali ed internazionali. Questo mio metodo, chiaramente ispirato ad alcuni pionieri come Matt Mattox e Luigi ( Eugene Louis “Luigi” Faccuito), vuole dare l’opportunità come si usa fare per il classico, a partire già dai 5 anni, di attingere al grande contenitore della danza direttamente attraverso il modern jazz, così da costruire passo dopo passo e mattone dopo mattone, una vera e propria tecnica che permetta poi all’allievo di confrontarsi col mondo reale della danza. Quando parlo di “mondo reale della danza” parlo della maggior parte degli spettacoli che sono qualificati come musical, commedie musicali, riviste, show, intrattenimenti per serate in locali. Tutto ciò per evitare di trascorrere anni e anni studiando la tecnica in punta e ritrovarsi poi a dover riporre le scarpette in un cassetto, poiché poco o per nulla utilizzate in questi generi da me citati. La mia convinzione nasce dall’esperienza diretta in qualità di coreografo e regista di oltre 200 spettacoli messi in scena  fino ad oggi.» 

Quando e come è nata l’esigenza di creare uno stile e una tecnica di insegnamento modern jazz adatta al percorso evolutivo dell’allievo? 

Quando ho iniziato a studiare danza ho seguito lezioni di classico, moderno e contemporaneo. Erano queste le materie principali che si usava impartire in una scuola di danza. È stato l’incontro con Renato Greco e Maria Teresa Dal Medico a cambiarmi totalmente la vita…la vita interiore intendo, le mie emozioni. Ricordo come fosse ieri il mio primo stage con Renato Greco; appena finita la lezione gli chiesi dove e quando avrei potuto continuare a studiare “quel” tipo di danza. Ormai ero stato completamente rapito da questo stile e iniziai il mio percorso di studi a Roma. Col tempo tuttavia, vedevo come  tutti utilizzavano la tecnica modern jazz di Luigi in seguito alla pubblicazione di un suo libro e dei suoi dischi; per carattere io sono una persona che si è sempre messa in discussione e non mi andava di usare qualcosa di “già fatto”. La mia non è presunzione ma un’esigenza irrefrenabile di sperimentarmi e mettere in atto idee personali; così ho iniziato a costruire una mia tecnica di insegnamento del modern jazz, partendo dai corsi medio avanzati e finendo poi col chiedermi perché non si potesse adattare una serie di movimenti, come è stato fatto nel classico, anche per le lezioni dei bambini più piccoli, dai 5 anni in su. Devo dire che negli anni ho avuto numerose conferme; da qui l’esigenza di trasferire su carta il mio lavoro. Purtroppo non è mia competenza farlo e per questo ripeto, l’incontro con Giuliana Loperto è stato fondamentale per poter realizzare questo grande progetto. Grande ovviamente per me, per la mia carriera. »

“Questo libro nasce da un fortunato incontro, da un’esigenza tecnica trasformatasi in un’idea, in un progetto “in fieri” volto a concretizzarsi passo dopo passo. L’obiettivo è quello di dare un valido supporto a chiunque voglia confrontarsi con la tecnica e lo stile del modern jazz, con suggerimenti efficaci frutto di anni di esperienza. Consapevoli che questo manuale possa essere un interessante spunto di riflessione, e che risulterebbe impossibile racchiudere ore di lezioni, dedizione, passione e sudore in poche pagine, ci auguriamo di aver offerto tuttavia al lettore, tecnico o profano, uno strumento pertinente per un corretto approccio all’ affascinante e camaleontico stile del modern jazz.” 

 

 

 

 

 

 

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