Pasquale Amato, diffondere la conoscenza..perchè è quella che ci rende liberi!

foto(2)Pasquale Amato è cantante baritono, 39 anni, una carriera in Italia e all’estero da libero professionista. Una passione nata e coltivata in famiglia dove si è “sempre respirato musica, canto..”. Non a caso uno dei più grandi cantanti del Novecento è un suo prozio e si chiama Pasquale Amato, debuttò nella Traviata nel ruolo di Germont presso il Teatro Bellini di Napoli e, grazie alle sue eccezionali doti canore, fu protagonista nei più importanti teatri d’Europa e d’America. Oggi, il suo pronipote omonimo, è anche Direttore artistico di Capri Opera Festival, un’associazione culturale nata nel 2007 che ha promosso, nel corso degli anni, un prestigioso programma di concerti. Attualmente la sua attività è legata ad Opera Domani, un’iniziativa per avvicinare i più piccoli al mondo dell’opera e alla magia del teatro. Ed è proprio con Opera Domani 2014 che ha inaugurato al Politeama di Napoli la XVIII edizione con l’omaggio a Giuseppe Verdi nell’opera  “Aida, amore è coraggio”. Opera Domani è il progetto trainante di Opera Education che, in 18 anni di edizioni, ha coinvolto in assoluto il maggior numero di ragazzi, insegnanti e adulti fino ad esportare il suo format anche in Europa. Questi i numeri: 110 repliche, 150.000 studenti, oltre 4500 insegnanti e 20.000 spettatori di pubblico ‘Family’. Il progetto ha ricevuto recentemente un riconoscimento di prestigio: la Medaglia di rappresentanza dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

 

C’è un mercato professionale dei baritoni?

Il baritono essendo la voce naturale dell’uomo è anche quella più diffusa. Insomma c’è una grande competizione ma se si ha la fortuna di avere una bella e originale voce baritonale, si hanno grandi opportunità..

Dove si studia?

Al Conservatorio, anche se in Italia non hanno più lo stesso valore di un tempo. Dalla scuola di canto del Conservatorio di Napoli sono usciti i più importanti cantanti dell’800 e del 900, poi successivamente ha avuto una debacle. Adesso si studia un po’ in giro per il mondo: io ad esempio non ho mai studiato a Napoli ma a Roma, Bologna, Milano, in Inghilterra..

Questo per scelta?

Si, perché la scelta di una scuola deve essere compatibile con la mia idea di canto. Anche se la mia professione è iniziata un po’ per caso, prima facevo proprio un altro mestiere. Non mi ero avvicinato a questo mondo fin quando non ho conosciuto per caso una ragazza, nel 2002, che mi ha spronato a studiare canto. E da lì è cominciato tutto. Nel 2007 ho scelto di intraprendere questa carriera artistica. Ma è anche importante aggiungere che nella mia famiglia si è sempre respirato musica e canto: uno dei più grandi cantanti del novecento Pasquale Amato, era un mio prozio: non a caso mi chiamo come lui. E’ stato uno dei più grandi cantanti lirici in assoluto, era coevo di Caruso…

E poi arriva Capri Opera Festival?

Sempre per gioco, andando in vacanza a Capri con mia moglie, caprese di adozione, decidemmo con uno dei maestri che mi ha accompagnato, nel corso degli anni, di organizzare un masterclass riunendo un gruppo di cantanti. Scegliemmo sin dall’inizio di fare le cose in grande allestendo un concerto con l’orchestra del San Carlo nella Certosa di San Giacomo di Capri. Invitammo tanti artisti, agenti musicali e così nacque nel 2007 l’associazione Capri Opera Festival e la decisione di organizzare concerti ogni anno

E con quali risorse?

Inizialmente personali..!

Siete una sorta di mecenati?

In effetti, sì. Poi intervennero alcuni istituzioni: la fondazione Banco di Napoli che, sin dal primo momento, ha appoggiato il progetto mettendoci anche a disposizione la prestigiosa sede di Via Tribunali. Poi l’Azienda di Cura e Soggiorno di Capri che ci ha sostenuti. Fin quando il Capri Opera Festival fu assorbito dal Comune di Capri facendola diventare una sua manifestazione istituzionale. Questo purtroppo ha rappresentato la fine, la morte della manifestazione….

Ha abbandonato il progetto di Capri Opera festival?

No. E’ successo che attraverso la mia carriera di cantante ho incontrato il teatro sociale di Como, dove per anni, sono stato riconfermato in varie produzioni e con loro si è creato uno stretto rapporto di collaborazione. Ed è nato Opera Domani il progetto che tenta di avvicinare i ragazzi, dai 3 a 14 anni, all’opera lirica e sono introdotti da percorsi didattici per i bambini ma anche da percorsi di formazione per gli insegnanti. E’ un progetto strutturato che vede coinvolti il teatro sociale di Como e l’Associazione Capri Opera Festival. Ne fanno parte importanti esperti di didattica musicale, come il professor Del Frati, considerato tra i più grandi divulgatori di didattica per ragazzi, autore di tanti libri… Così il progetto da quest’anno è giunto a Napoli..

Due città: Como e Napoli, una al Nord ed una al Sud:..

 Il progetto nasce a Como ma è diffuso in 26 città di Italia, si era fermato a Roma ma da quest’anno grazie all’associazione Capri Opera Festival lo abbiamo sperimentato a Napoli. E’ stato un test riuscitissimo con le due giornate al teatro Politeama. Diventerà un progetto regionale, in cui saranno coinvolte le scuole della Campania, attraverso un accordo con l’Ufficio Regionale Scolastico, con il supporto fondamentale della dottoressa Angela Orabona. Noi forniamo gli insegnanti attraverso Opera Domani ma c’è stato anche un lavoro di scouting durato un anno, diffuso in circa 80 scuole, alla fine ne hanno partecipato circa 40, tra Napoli e provincia. Insomma si può considerare anche un progetto di inclusione.

 

Ecco ma come si avvicinano i bambini alla lirica?

Con il supporto degli insegnanti di Como e con il professor Del Frati, si realizzano laboratori di didattica per studiare l’opera, la storia dell’opera. Quest’anno nel centenario di Verdi hanno studiato una delle opere più famose l’Aida. Gli insegnanti che partecipano al progetto frequentano un percorso didattico tenuto da docenti AsLiCo, imparando le arie che saranno poi insegnate ai ragazzi. A scuola i ragazzi imparano le arie che canteranno dal posto durante lo spettacolo, approfondendo la storia dell’opera, grazie a libretti didattici ricchi di giochi con spartiti ed indicazioni per creare uno o più oggetti di scena. Insegnanti ed alunni avranno a disposizione un ampio materiale didattico (dispense, CD, libretti, e-learning, etc) che li porterà a teatro dove vivono l’esperienza di partecipare ad spettacolo interattivo: l’opera lirica!

 

Come reagiscono i bambini?

“Diventano pazzi, perché non solo studiano ma diventano i protagonisti dell’opera, cantano con il coro, rispettando tutti i tempi della musica e dell’opera.E’ veramente un’opera totale e corale, abbiamo fatto sei repliche in 2 giorni al Politeama con circa 1000 bambini intonatissimi e con un entusiasmo notevole.. Veramente un grande successo!”

Un progetto interessante ma complesso e faticoso

”E’ stato più faticosa l’aspetto logistico: arrivare al Politeama con i bambini, ed a tal riguardo va segnalato ed apprezzato il lavoro fatto da alcuni giovani della protezione civile: “i Vigili di protezione civile” che ci hanno assistiti nella messa in sicurezza dei bambini che dovevano salire lungo la strada fino a Montedidio una volta abbandonati i bus. Un ringraziamento va a loro, al responsabile Antonio Iannicelli!

E’ un bel lavoro di promozione culturale dell’opera.

Sa quello che più colpisce è che la partecipazione più significativa è arrivata proprio da quei quartieri considerati difficili: dalle scuole di Ponticelli, Pianura. Da questi quartieri c’è stata la partecipazione più entusiastica, hanno avuto un progetto in cui poter esprimersi, hanno interpretato i personaggi del popolo egizio con gli abiti cuciti dalle loro mamme. I genitori pagano solo 13 euro a fronte di tutto il nostro lavoro di didatti. Vede questo è mecenatismo: l’importante per noi è riuscire a coprire i costi ed avere la soddisfazione di coinvolgere e promuovere la cultura musicale in una generazione così distante. E’ una operazione che mi ha fatto capire che, anche in un ambiente così difficile come il nostro, si può fare qualcosa di diverso. Si stimolano e si sensibilizzano i bambini ed i ragazzi all’opera lirica, alla musica. Insomma si lascia un seme in questi ragazzi. Il risultato è che gli insegnanti ci chiamano per fare un altro laboratorio..

Quali sono i prossimi programmi?

Capri Opera festival resta sempre attiva soprattutto per il progetto Opera Domani. Ma la novità è questa: Capri Opera Festival è stato assorbito dal comune di Anacapri..

Ma allora è recidivo?

No, abbiamo a che fare con persone diverse, con un sindaco di alto profilo, sensibile. Il Comune ha istituzionalizzato la manifestazione con il premio Camille du Locle che è stato un grande librettista dell’800, impresario e regista teatrale francese. È ricordato per aver messo in scena la prima dell’opera di Bizet la Carmen. Ad un certo punto della sua vita ha scelto di vivere e morire a Capri, è stato un importante protagonista del teatro lirico ed a lui si ispira questo Premio. Premieremo gli attori e le attrici del teatro lirico mondiale, ospiteremo tante personalità e registi…

Ma continuerà sempre a portare avanti il progetto Opera Domani?

Si. Stiamo già lavorando alla prossima edizione, e il titolo sarà: “Milo, Maya e il giro del mondo”, un’opera contemporanea scritta da un giovane compositore sui temi dell’EXPO 2015, su nutrire il pianeta, la sostenibilità, il cibo, la natura, andremo in giro per la regione e speriamo che ci invitino anche all’Expo. Non si sa mai!

Qual’è il messaggio che vorrebbe inviare:

La bellezza non è solo quella naturalistica ma si trova nella conoscenza, nell’arricchimento interiore che i napoletani, in particolare, hanno sempre perseguito nei secoli. Io vorrei diffondere e vorrei che si diffondesse di più la conoscenza..perchè è quella che ci rende liberi!”

 

Diletta Capissi

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