“Paura e delirio”…a Wall Street!!! Dopo Shutter Island, Martin Scorsese e Leonardo di Caprio tornano insieme in un film, coraggioso, sugli eccessi della vita: droga, sesso, soldi…e non solo!!

wolf_wall_street3Lo scorso 23 gennaio è uscito nelle sale italiane “The Wolf of Wall Street” che segna il ritorno della squadra, sempre vincente, Scorsese-Di Caprio (alla loro quinta collaborazione). In un solo giorno (sabato), il nuovo film di Scorsese, ha incassato 1milione e 200mila € volando in cima alle classifiche del box office, esattamente come era precedentemente accaduto in America il giorno di Natale (giorno di uscita americana), quando alle undici del mat­tino, “The Wolf of Wall Street” risul­tava sold out, esau­rito, in tutte le sale di Man­hat­tan fino agli spet­ta­coli delle sette/otto di sera.

Il film è tratto dall’autobiografia di Jordan Belfort, un mancato dentista che per soddisfare la sua sete di ambizione decide di recarsi a Wall Street, l’unico posto dove poter realizzare il suo sogno, cioè diventare un uomo ricco! “Let me tell you something. There’s no nobility in poverty. I’ve been a poor man, and I’ve been a rich man. And I choose rich every fucking time. Was all this legal? Absolutely not! “ afferma Belfort/Di Caprio, rivolgendosi direttamente allo spettatore con estrema sincerità. Arrivato nell’impero della finanza, Belfort viene assunto dalla L.F. Rothschild di Mark Hanna, (interpretato magistralmente da Matthew McConaughay) suo mentore e primo boss che gli insegnerà come rubare dollari ai piccoli azionisti e le due cose fondamentali per sopravvivere ai ritmi frenetici di quel “paese delle meraviglie” , ovvero cocaina e automasturbazione. Licenziato nel 1987, “il lupo di Wall Street” non si arrende e grazie alla sua avidità fonda la Stratton Oakmont, che, con metodi poco legali, diventa ben presto una delle più grandi compagnie di brokeraggio di New York.

“Ascoltatemi e ascoltatemi bene! Siete in ritardo con i vostri pagamenti? Bene! Prendete il telefono e cominciate a chiamare! Il padrone di casa sta per sfrattarvi? Bene! Prendete il telefono e cominciate a chiamare! La fidanzata vi considera un fallito senza un soldo? Bene! Prendete il telefono e cominciate a chiamare! Voglio che risolviate i vostri problemi diventando ricchi.” In questo modo Belfort motivava il suo branco di broker poco di buono, composta tra gli altri dal suo braccio destro Donnie Azoff, interpretato da uno smagliante Jonah Hill (candidato ai prossimi Oscar come miglior attore non protagonista).

Una volta sostituita l’onesta prima moglie con una bionda mozzafiato, Naomi Lapaglia (Margot Robbie), Belfort inizia ad assecondare la propria sfrenata sete di grandezza dandosi al lusso estremo. Inizia così una vita fatta di droghe, donne e alcol. Tutti gli eccessi che si vedono nel film dallo yacht di Coco Chanel alla Aston Martin alla James Bond, dai party al lancio dei nani fino alle esibizioni di scimpanzé su pattini a rotelle sono tutti reali e documentati. Accadrà, però, che questa giostra impazzita alimentata da facili guadagni, affonderà quando, in seguito ad un’indagine dell’ FBI, Belfort verrà condannato a 4 anni di carcere, ridotti a 22 mesi per l’impegno di restituire 110 milioni di dollari frodati ai clienti.

Oggi a 51 anni Belfort tiene corsi di business motivazionale e ha scritto due libri pubblicati in 40 paesi. Secondo Leonardo Di Caprio, che per entrare nella parte ha frequentato per diversi mesi il vero Belfort (che si è prestato anche per un cameo all’interno del film) e ha imparato la sua dieta giornaliera di droghe e medicine: cocaina, Metaqualone, Oxycontin, Xanax, Ambien, Soma, Paxil, Prozac, Klonopin e due cucchiai di Senokot, nella sua esistenza Belfort sembrava inseguire la vita estrema del dissoluto Caligola.

Nel film non c’è traccia di ammonimenti o riflessione morale. Scorsese, in gran forma, sembra essere tornato alle sue origini e “The Wolf of Wall Street” sembra esser una perfetta combinazione di Quei bravi ragazzi, Casinò, Re per una notte e Fuori Orario con quella eccitabilità della macchina da presa e quel montaggio vertiginoso e incalzante che tiene lo spettatore incollato allo schermo per tutte le tre ore del film. the wolf“Marty ha il dono di prendere qualcosa di scritto in una pagina e renderlo un capolavoro di narrazione visiva. Ha creato uno tsunami di follia” afferma lo sceneggiatore Terence Winter (autore delle serie i Sopranos e Boardwalk Empire). Scorsese infrange ogni regola di linearità con fla­sh­for­ward inca­sto­nati in fla­sh­back (e vice­versa), mol­ti­pli­ca­zione inin­ter­rotta dei punti di vista, ango­la­zioni sem­pre sor­pren­denti, dia­lo­ghi ultra­ve­loci con la parola e il verbo «fuck» modi­fi­cati, decli­nati e coniu­gati in 567 modi diversi. In una continua overdose di suoni e immagini, Di Caprio spinge la sua espressività al collasso, ricorrendo a più registri recitativi. Anche la sua interpretazione, come il resto del film, è adrenalinica senza sfumature etiche, dubbi o tormenti e gli è valsa una nuova nomination ai prossimi Oscar come migliore attore protagonista, la quarta dopo quella per Buon Compleanno Mr. Grape nel 1993, per The Aviator nel 2005 e per The Blood Diamond nel 2007.

Una menzione speciale va fatta alla notevole colonna sonora, sempre selezionata con estrema cura da Scorsese, che unisce Connonball Adderley, Lemonheads, Bo Diddley, Eartha Kitt e Billy Joel. E sul finire una splendida sorpresa made in Italy.

Ed ora: “ Vendimi questa penna!”

Giusy Giglio

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