ROMA Un marmo che affascina e respira, che non resta imprigionato nell’ immobilità ma viene trasformato in statue, si dal tocco gelido,ma dall’ espressione carica di sentimento. E’ questa la rara ed affascinante peculiarità che contraddistingue le opere nate dalle mani e dalla genialità di un grande artista come pochi: Auguste Rodin (Parigi 1840 – Meudon 1917). Dopo il successo ottenuto dalla mostra allestita a Palazzo Reale a Milano, dal 18 febbraio fino al 25 maggio 2014,l’esposizione :“Il marmo, la vita”,sarà trasferita a Roma nelle monumentali Grandi Aule delle Terme di Diocleziano,ove i visitatori potranno ammirare ben oltre 60 capolavori dell’artista francese, personaggio di spicco con Michelangelo, tra i più rivoluzionari della tradizione plastica moderna. Nata dalla collaborazione con il Musée Rodin di Parigi con Electa e Civita e con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, la rassegna sarà curata da Aline Magnien, conservatore capo del patrimonio del Musée Rodin di Parigi e da Flavio Arensi. I marmi saranno esposti in serie cronologica e divisi in sezioni, la prima delle quali avrà come tema “l’illusione della carne e della sensualità” rappresentato da alcune opere giovanili dell’artista, tra cui un ritratto in onore di Michelangelo,”Homme au nez cassé” e “Il bacio”, imponente opera raffigurante due amanti. La seconda sezione metterà in risalto i capolavori maggiormente conosciuti, testimoni della maturità di Rodin, mentre la terza sezione sarà dedicata a“La poetica dell’incompiuto”, rappresentata dai ritratti più belli come quello di Victor Hugo e di Puvis de Chavannes, il grande “decoratore di muri”. Contemporaneamente a “Il marmo, la vita”, la Galleria nazionale d’arte moderna presenterà “D’après Rodin”,un’esposizione di quarantacinque opere tra sculture, rilievi e disegni, basata sull’ influenza che l’artista ebbe sulla scultura italiana dei primi decenni del secolo scorso.
Fabiana Laganà
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