Roma- Al Teatro Argentina si ricorda Aldo Giuffrè

foto aldogiuffre60 anni vissuti con passione e talento nel mondo dello spettacolo, dal teatro alla televisione, dalla radio al cinema alla regia, fino all’interesse per la scrittura maturata in quattro romanzi.

Aldo Giuffré: una vita per lo spettacolo, omaggio all’artista e all’uomo fra testimonianze, aneddoti e filmati, lunedì 25 novembre (ore 18) nella Sala Squarzina del Teatro Argentina di Roma per ricordare, a tre anni dalla sua scomparsa, sessant’anni vissuti con passione e talento nel mondo dello spettacolo, dal teatro alla televisione, dalla radio al cinema alla regia, fino all’interesse per la scrittura maturata in quattro romanzi. Insieme alla moglie Elena, le testimonianze e gli aneddoti di Manuel De Sica, Ida Di Benedetto, Fioretta Mari, Carlo Molfese, Giacomo Rizzo coordinati da Emilia Costantini ci racconteranno l’artista e l’uomo. Un breve filmato realizzato grazie alle Teche Rai e a Mediaset per la regia di Gianni Caliendo, ci condurrà in un piacevole viaggio a ritroso nei suoi successi, vere pietre miliari del suo repertorio. L’omaggio si completa con l’annuncio della nascita della “Fondazione Aldo Giuffré-Onlus” e del sito a lui dedicato www.aldo-giuffré.it

Attore eclettico, che non si è mai risparmiato, generoso, ironico, curioso e sempre un po’ ‘scugnizzo’, Aldo Giuffré inizia la sua carriera nel ‘47 con Eduardo De Filippo in “Napoli milionaria”, proseguendo con riconoscimenti e grande popolarità sul piccolo schermo, al cinema e sulle tavole dei palcoscenici italiani ed esteri, dando vita a personaggi indimenticabili. Con grande versatilità interpreta ruoli comici e drammatici, dalla farsa alla tragedia fino al dramma moderno, da Pirandello a Cechov, da Petito a Goldoni, da Curcio a Balzac. Preziosi i suoi compagni di lavoro e i maestri che l’hanno diretto, come Giorgio Strehler, Luchino Visconti, Renzo Ricci, Andreina Pagnani. Memorabili gli undici film con Totò, accanto a quel «gigante – come lo definiva Aldo – con cui aveva avuto la gioia incontenibile di lavorare». “Il medico dei pazzi”, “ Un turco napoletano”, “Guardie e ladri”, per citarne alcuni. E come dimenticare la sua partecipazione al western di Sergio Leone “Il buono, il brutto, il cattivo” oltre a “Ieri, oggi, domani” di Vittorio De Sica. Incisivo il personaggio di Don Marzio, sordido usuraio del film “Rosa Funzeca” con Ida Di Benedetto, presentato nel 2002 agli eventi speciali della 59a Mostra del Cinema di Venezia. Fra le sue regie più riuscite ricordiamo “L’uomo, la bestia e la virtù”, “Il malato immaginario” e nel 2003, per il 150° anniversario della nascita di Eduardo Scarpetta, rappresenta a Napoli “Una commedia in famiglia”, inedito del commediografo partenopeo.
Aldo Giuffré scrittore lo ritroviamo nei suoi quattro romanzi editi: “In viaggio con amore”, “Amici come prima”, “I Coviello protagonisti in provincia” e “ La meravigliosa storia di Antonio Maraviglia”.

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