ROMA. Il dono di me a “tutti i miei cari”

Tutti i miei cari“, un tappeto di rose rosse, una staccionata bianca, una passerella verso la ribalta. Uno spettro inginocchiato o forse una donna. Un bicchiere e una sigaretta, vizi di una vita fino alla morte. Eroina, poetessa, madre, moglie, ossessionata, ossessiva, piena, urlante: Anne Sexton e la sua straripante anima gridano alla vita. Doloroso il parlare, a tratti sarcastico, trova spazio la poesia che lieve e tagliente si affaccia sul testo, lo scompiglia, lo sconvolge.

Crescenza Guarnieri ci regala una interpretazione sentita e intima, la dualità della Sexton (bipolarismo) che combatte la sua esistenza per sfuggire alla mediocrità “a quel sasso nella gola” mentre aspetta, perché “ciò che interessa è l’attesa”, trapassa la linea di proscenio e giunge alla platea come ultimo dono di una donna, che ha combattuto e lottato “per andar bene”. La paura, il timore, l’essere inadeguata, sentir una profonda crepa che separa la propria anima, un dentro e un fuori, ossessivo tentativo di condurre una vita normale, dentro schemi prefissati che non deludano, che siano rassicuranti e lo straripare incessante di un un’altra me: pazza, scompigliata, spregiudicata, una donna viva con il suicidio dentro.

Francesco Zecca aggiunge un altro cameo alla sua arte, un’altra donna tormentata, ai più sconosciuta, da tutti i suoi cari incompresa, forse semplicemente troppo limpida, trasparente, pura al punto da far paura anche a se stessa fino a togliersi la vita. Non è bastata la scrittura, non Amore né gli amanti, non le figlie. Nulla basta ad un’anima affamata di vita.

Spettacolo complesso, impegnativo il testo di Francesca Zanni che valorizza il personaggio accentuando le sfumature e le sfaccettature. Perfetta la scelta dei costumi di Grazia Materia, addobbano e denudano, denunciando ipocrisie e violentando la realtà. Il fiato resta sospeso e il magone della mediocrità resta in gola a quanti non hanno il coraggio di vivere fino a morirne.

 

Roma, teatro Orologio, 19 novembre 2016

Elena Grimaldi

Share the Post:

Leggi anche