ROMA. Il Vangelo secondo Antonio: “non si può morire dentro”!

“Il Vangelo secondo Antonio” è uno spettacolo impegnato, scritto e diretto da Dario De Luca, che rappresenta con onestà e lucidità la degenerazione della mente umana causata dal morbo di Alzheimer.

Un prete devoto e indaffarato, Don Antonio, parroco di una piccola comunità, è immerso nella routine della sua diocesi, nei continui impegni come vicario generale del Vescovo e, inoltre, nelle problematiche di una comunità afflitta e spaventata dagli sbarchi di nuovi immigrati ai quali il parroco si dedica con devozione. E al suo scadenzario di appuntamenti, riti celebrativi e sostegni agli immigrati fa da contraltare il ripetersi di perdite di memorie, difficoltà nella concentrazione, stati di confusione, problemi di percezione e scarse capacità di giudizio: è l’Alzheimer.

E’ così che arriva senza alcun preavviso una “bastarda” e fatale malattia del cervello che provoca un lento declino delle capacità di memoria e di ragionamento che non ha nessuna medicina e che provoca vergogna e indifferenza, perché fa paura, perché può colpire tutti indistintamente. Tutto questo non spaventa l’autore – anche generoso e brillante interprete nei panni di Don Antonio – che porta in scena uno spettacolo incentrato non solo sulla malattia ma anche sul rapporto conflittuale che la patologia ha con la visione del cattolicesimo sull’espiazione e sulla morte.

Il testo affronta con non poche difficoltà il modo con cui come una malattia della demenza può sconvolgere tutte le persone che ci circondano e ci amano: un misto di rabbia, compassione e avvilimento. Non è solo merito della scrittura e della cura dei personaggi, ma anche dell’interpretazione di Matilde Piana nelle vesti della sorella – devota e perpetua – di Don Antonio, dal carattere duro ma generoso, e di Davide Fasano in quelle del giovane e puro diacono, poi successore, di Don Antonio.

Lo spettacolo, seppur perfettibile, è una indovinata commistione delle sue parti artistiche. Infatti, alla brillantezza dei dialoghi e organicità del testo, capace anche di far sorridere, allo studio attento dei personaggi e all’interpretazione all’altezza degli attori, segue un contesto scenografico interessante che delimita il difficile terreno su cui si muovono gli attori e l’autore stesso: la “strana” malattia.

E per finire un ricercato gioco di luci e musiche, con diversi accenni a Gianni Bella autore del testo “Non si può morire dentro”. In effetti Don Antonio, nonostante abbia perso tutti i suoi riferimenti e abbia dimenticato tutto, anche la “strana malattia” che lo affligge, ha stabilito un nuovo rapporto intimo e confidenziale con Cristo che lo accompagnerà in un finale che non lascia indifferenti.

Roma, teatro Orologio, 12 Novembre 2016

Vittorio Sacco

 

IL VANGELO SECONDO ANTONIO

scritto e diretto da Dario De Luca
con
Matilde Piana, Dario De Luca, Davide Fasano
musiche originali
Gianfranco De Franco
disegno luci
Dario De Luca
scene
Aldo Zucco
realizzazione scultura Cristo
Sergio Gambino

realizzazione scene Gianluca Salomone
audio e luci Vincenzo Parisi
organizzazione Settimio Pisano
produzione
Scena Verticale
coproduzione
Festival Primavera dei Teatri, Festival Città delle 100 Scale

www.scenaverticale.it

Share the Post:

Leggi anche