“Romeo e Giulietta”: nati sotto contraria stella

Al Teatro della Pergola l’amore incurabile raccontato dalla regia di Andrea Baracco.

“L’amore è vaporosa nebbiolina formata dai sospiri; Che altro è esso? Una follia segreta, fiele che strangola e dolcezza che sana”. Dalle parole di William Shakespeare trae ispirazione l’ultimo lavoro di Andrea Baracco “Romeo e Giulietta”, interpretato al Teatro della Pergola, tra i tanti artisti in cartellone, da Alessandro Preziosi, Antonio Folletto e Lucia Lavia. Scritta tra il 1592 e il 1594 e rappresentata per la prima volta nel 1595, sicuramente è una delle tragedie più famose del drammaturgo inglese, nonché una delle storie più popolari da sempre raccontate sull’amore sfortunato. La messinscena di Baracco non tarda a mostrarci un vero e proprio scontro generazionale, dove l’amore non è l’unico protagonista, perché ciò che emerge più di tutto è la brama di potere e l’antagonismo sociale.

Ci vogliono solo quattro giorni, da un lunedì di luglio al giovedì della stessa settimana, perché si consumi il dramma di Romeo e Giulietta. In questo inarrestabile intreccio temporale i personaggi si muovono e si trasformano: Giulietta diventando da bambina una femmina innamorata, Romeo da ragazzino imbevuto di amor cortese si eleva al ruolo di vendicatore, Mercuzio da funambolo che ‹‹rincorre versi e costruisce mondi›› si eclissa a cadavere, sotto la spada di Tebaldo. Proprio Mercuzio sembra essere l’emblema perfetto della lotta, un super partes che vive in uno spazio superiore, eliminato troppo presto dalla vicenda, ed interpretato nell’opera di Baracco da un brillante Alessandro Preziosi. I due innamorati shakespeariani sono, invece, impersonati da Lucia Lavia nel ruolo di Giulietta e Antonio Folletto, “‘O Principe” della serie Gomorra, in quello di Romeo. Il loro incontro segna l’inizio di una rivoluzione, non solo del plot ma degli stessi personaggi, che conduce inaspettatamente la pièce a degenerare.

La rivalità tra Montecchi e Capuleti trova particolare evidenza nella scenografia, un apparato composto da due torri  a vista, completamente rivestite di vetri scorrevoli, che ben raffigurano il dramma borghese e le abitudini di vita delle due famiglie, continuamente alla mercé dell’attenzione del pubblico in sala. Romeo e Giulietta appaiono come due personaggi concreti, che sfidano l’universo generazionale che li ha preceduti. Mentre i loro genitori, il Principe e la Chiesa li osservano immobili, in luoghi protetti, per loro il tempo sembra non bastare mai, dallo sferragliare di spade al ballo in maschera del caso e della malasorte, dal sinistro operare dei veleni alle morti incrociate dei due amanti. D’effetto la chiusura pensata da Baracco che, diversamente da quella di Shakespeare – dove Giulietta si sveglia dal sonno e vedendo il corpo esanime dello sposo segreto si pugnala -, scorge i due innamorati riuniti per l’ultima volta a scambiarsi un saluto finale, come a voler ingannare la beffarda morte.

Firenze – TEATRO DELLA PERGOLA, 8 febbraio 2017.

Mara Marchi

ROMEO E GIULIETTARegia: Andrea Baracco; Scenografia: Marta Crisolini Malatesta; Costumi: Irene Monti; Luci: Pietro Sperduti; Musiche: Giacomo Vezzani; Interpreti: Alessandro Preziosi, Antonio Folletto, Lucia Lavia, Gabriele Portoghese, Elisa Di Eusanio, Giacomo Vezzani, Mauro Conte, Laurence Mazzoni, Dario Iubatti, Woody Neri, Roberta Zanardo, Daniele Paoloni, Alessia Pellegrino.

Foto: Luigi Angelucci

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