Lo chiamavano il bar dei gatti

Romeow cat bistrot è un autentico must per quanto riguarda i locali vegani a tema felino! Sorto a Roma, a due passi dal gazometro, si ha subito l’impressione di entrare in un luogo fuori dal mondo, incantato come una fiaba, ma accogliente come una casa! Non è solamente un semplice bar che ospita gatti, come nella tradizione giapponese, ma un raffinato bistrot, aperto da mattina a sera. Oggi ho intervistato Valentina, la titolare del ristorante.

Come è nata l’idea del Cat Bistrot? Avete preso ispirazione dai Cat Cafè di Tokyo?

In Italia esistono svariati cat cafè: il primo ad aprire fu quello di Torino, noi siamo stati i secondi! Questa tipologia di locale è molto diffusa nell’est asiatico, vedi Tokyo o Taiwan. Ci tengo a sottolineare che non sono assolutamente una gattara (amo tutti gli animali indistintamente e mi piace l’appellativo di animalista). I gatti sono stati una maniera gentile per avvicinare le persone. Chi viene qui non viene esclusivamente per loro, ma anche per la particolarità della cucina. Chi non sarebbe mai entrato in un ristorante vegano, in questa maniera ha invece trovato un motivo, nonostante le diffidenze, per provare. La particolarità è che gli avventori del bistrot sono quasi tutti onnivori e i vegani sono veramente pochi!

Quale è stata la reazione della gente appena avete aperto?

Entusiasmo misto a curiosità! Poi l’aver partecipato e vinto una puntata della prima edizione del programma Sky 4 ristoranti di Alessandro Borghese ci ha portato sicuramente ulteriore visibilità. Sono stata riconosciuta perfino in un’isola delle Filippine (n.d.r. ride!).

Come interagiscono i gatti con i clienti?

Loro vivono questa realtà e quotidianità come un perenne gioco. Ovviamente per una sana convivenza ci sono delle regole di base che i clienti devono perseguire.

Ho ricevuto alcune critiche da chi ci accusa di aver usato i gatti per fare un business; ma questi sono i miei gatti, li ho scelti e li curo come se fossero dei miei figli!

Nel locale possiamo trovare un affascinante connubio tra arte e cucina, come si vede non solo dalla presentazione dei piatti, ma anche dai numerosi quadri esposti! Come è nata questa passione?

Ho sempre avuto la passione per l’arte e il desiderio di dare spazio ad artisti emergenti. La tematica dei quadri esposti non è unicamente a tema felino. Ora sono esposte delle meravigliose opere di Sara Paglia.

Come mai la scelta di proporre un menù vegano? Roma secondo te è una città vegan friendly?

In primis perché sono vegana da diverso tempo e sposo totalmente questa cultura e modus vivendi. Siamo anche molto attenti alla provenienza delle materie prime, soprattutto per i prodotti esotici. Oggi credo che Roma sia vegan friendly e che offra una vasta gamma di scelta rispetto al passato, quando le opzioni erano limitate.

Fate moltissime iniziative benefiche, me ne vuoi parlare?

Ti voglio segnalare il Santuario Capra Libera Tutti di Nerola, in provincia di Roma. È gestito dall’ex allevatore Massimo Manni, fondatore del Rifugio, una persona meravigliosa. È un luogo speciale dove sono state abbattute le barriere relative alla specie, alla proprietà e allo sfruttamento: gli animali, e sono davvero tanti, vivono in completa libertà. Un’altra piccola realtà che ti voglio indicare è la onlus Luna di Formaggio, dove ho preso i gatti presenti al Romeow Cat Bistrot.

Come state affrontando questo momento difficile?

In questo momento molto difficile per la ristorazione abbiamo deciso di inventarci qualcosa per rendere interessanti e divertenti i pranzi, che sono diventate le nuove cene. E inoltre il venerdì, sabato e domenica mi reco personalmente a fare le consegne.

Mi racconti una curiosità relativa al Romeow Cat Bistrot?

Potrei dirti che una volta una donna ha cercato di entrare con un pitbull al guinzaglio, o che più di un cliente è venuto vestito da gatto, ma forse l’episodio più strano in assoluto è stato quello in cui una signora è venuta con un topo (non un topolino, proprio un topo) nascosto sotto la giacca perché voleva sensibilizzare le persone alla dolcezza di questi animali e pensava di trovare terreno fertile in un ambiente come il nostro, senza rendersi conto della situazione paradossale!

Credo che i gatti siano spiriti venuti sulla terra. Un gatto, ne sono convinto, può camminare su una nuvola.

(Jules Verne)

 

Valerio Molinaro

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