“Souper”: tra violenza e amarezza si svela l’ipocrisia della corruzione

Al Teatro Magnolfi di Prato la divertente e ironica commedia di Ferenc Molnàr con la regia di Fausto Paravidino.

_dsc8546Un’elegante tavola con due candelabri a tre braccia, ciascuno con due candele bianche e una nera, accoglie il pubblico arrivato al Teatro Magnolfi per assistere a “Souper” di Ferenc Molnàr (noto autore de “I ragazzi della via Pàl”) nell’adattamento realizzato dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con la regia di Fausto Paravidino. Scritta nel 1930, la commedia di Molnàr si dimostra di estrema attualità, raffinata, divertente, ironica, con una spiccata vena di scetticismo e di spirito critico che emerge grazie a una scrittura giocata sul contrasto e sui colpi di scena. Al centro della storia un direttore di banca che ha organizzato una festa per celebrare con gli amici più cari il suo compleanno e la sua brillante carriera. L’allegra atmosfera della serata è interrotta dall’improvviso annuncio dell’arrivo di un ispettore di polizia che deve condurre il protagonista in commissariato. Tra i convitati è lo scompiglio, in un crescendo di sguardi, sospetti, accuse sempre meno velate e un progressivo cambio di prospettiva che spinge a domandarsi se davvero le persone radunate attorno alla tavola sono ancora gli amici che qualche istante prima brindavano e ridevano insieme. Tra vari coups de scène viene così tratteggiandosi una società dominata dalla apparenza, dove corruzione, privilegi di casta, interessi, tradimenti, regali e ricatti sono la normalità e dove domina incontrastato il gioco degli amanti e degli affari. In altre parole, un mondo sin troppo simile a quello che siamo abituati a vivere quotidianamente, leggere sui giornali e tra le cronache dell’oggi.

_dsc8424Il contrasto tra essere e apparire che percorre la pièce è accentuato dall’attenta regia di Paravidino e dalle accurate scene di Laura Benzi, l’una e le altre efficacemente accompagnate dagli effetti musicali curati da Daniele Natali. L’elegante tavola imbandita inizia ben presto a ospitare succulente carcasse di animali su cui trionfano coltelli e accette, simbolo sin troppo evidente della prontezza degli ospiti a colpire alle spalle chi provi a ribellarsi alla fitta rete di menzogne e favoritismi. I sorrisi dei commensali – dal consigliere (Adriano Braidotti) e la sua ‘signora’ (Lara Komar), al vecchio dottore (Francesco Migliaccio) e alla baronessa (Ester Galazzi), sino alla moglie del direttore (Maria Grazia Plos), la più spietata – si trasformano in maschere di ipocrisia, o forse meglio, quella maschera si tolgono, in un crescendo di violenza che ha come unico fine quello di non farsi coinvolgere in un’indagine che potrebbe svelare quel vortice di corruzione in cui tutti sono attori comprimari. Una violenza che non svanisce del tutto neanche quando l’ennesimo colpo di scena ristabilisce gli equilibri iniziali. Nella svelata connivenza tra politica e finanza, in feste di donne e alcool dove è l’amarezza la vera padrona, a salvarsi è proprio il direttore (Riccardo Maranzana) che, con abilità attoriale, riesce ad attirare le simpatie del pubblico. È lui, in un carnevale parodistico di cui diventa l’involontario re, a capire la situazione e a trovare solidarietà e comprensione solo nella zoppa cameriera (Francesca De Benedittis) di cui sarà costretto a indossare la cuffietta come corona e la scopa come scettro: un servitore asservito alle logiche del potere.

Prato – TEATRO MAGNOLFI, 2 dicembre 2016

Lorena Vallieri

SOUPER – di Ferenc Molnàr

Traduzione: Ada Salvatore; adattamento e regia: Fausto Paravidino; scene: Laura Benzi; costumi: Sandra Cardini; suono e video: Daniele Natali; luci: Alessandro Macorigh; produzione: Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Interpreti: Filippo Borghi, Adriano Braidotti, Ester Galazzi, Andrea Germani, Lara Komar, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos, Federica De Benedittis.

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