Questa volta, l’articolo inizia dalla fine della messinscena. Perché la fine di questa messinscena strappa il cuore e non prevede applausi. Alla fine di Tur de Vasc- Eduardo Edition, magica e folgorante esperienza di teatro partecipativo, il bravissimo e determinato Carlo Geltrude – ideatore e direttore del progetto – avvisa gli spettatori, trattenendo a stento le lacrime: abbiamo provato a non mollare, ma non ce l’abbiamo fatta. Questo è l’ultimo spettacolo del Nuovo Teatro Sanità. E il Rione Sanità, senza un teatro, non si può vedere!
Alla fine è accaduto davvero. Il Nuovo Teatro Sanità, che negli ultimi nove anni è stato il cuore artistico e umano del quartiere, che ne ha preceduto e avviato la rinascita, chiude. Chiude nel silenzio dell’amministrazione cittadina che non è riuscita a dare risposte e soluzioni a un gruppo di giovani impegnati e visionari che sotto la guida di un esperto direttore artistico – Mario Gelardi – hanno consolidato un avamposto di cultura e formazione in un rione considerato difficile e degradato. E chiude nel silenzio della società civile – il nostro silenzio – che è un silenzio impotente, di sgomento e sbigottimento, perché se chiude un luogo come il Teatro Sanità abbiamo perso tutti e non solo un gruppo di ragazzi, il quartiere o la città.
Eppure, nonostante questi giovani attori stiano vivendo sulla propria pelle il dolore dello scacco e della perdita, del tradimento e dell’abbandono, il Tur de Vasc, evento teatrale itinerante che conduce gli spettatori nei “bassi” del rione, trasformandoli per l’occasione in spazi della messinscena, saldando con intelligenza e lungimiranza il teatro e la comunità, ci restituisce tutta la potenza di un’inesauribile energia creativa, di un’umanità ancora viva e palpitante, evocando i personaggi e le trame di Eduardo.
E così, assistiamo coinvolti e commossi prima al dialogo fitto e concitato tra Filumena Marturano e Domenico Soriano, protagonisti di un monumento della drammaturgia del novecento, poi alla cena in cui i parenti di Gaetano Trocina, appena morto, banchettano avidamente, come se nulla fosse accaduto, e infine alla cinica simulazione con cui Pasquale accetta l’aiuto di un fantasma “benefico”, drammaticamente consapevole che si tratta dell’amante della moglie.
Gli attori, tutti bravissimi, da Lalla Esposito a Imma Villa, da Ivan Castiglione ad Agostino Chiummariello, passando per Luca Saccoia, Roberta Astuti, Ciro Burzo, Anna De Stefano e Gennaro Maresca si calano con potenza e generosità in ruoli iconici e complessi, amalgamandosi in maniera eccezionale col contesto antropologico e culturale, rendendo vivo e attuale, presente e commovente, la lezione immortale del grande Maestro.
Durante le diverse stazioni del progetto teatrale e al termine del Tur de Vasc, a riprova del lavoro importantissimo e incisivo svolto dal Nuovo Teatro Sanità sul territorio, assistiamo a momenti musicali del Sound Art Experience Lab e ad una suggestiva rivisitazione del dramma De Pretore Vincenzo, ambientato nella chiesetta della Maddalenella, una rivisitazione “polifonica” che coinvolge intere famiglie e generazioni diverse nel segno dell’umanità, della riqualificazione e dell’arte.
Rione Sanità, 18.06.2023