Il gioco è una cosa seria

Valentino Sergi, classe 1985, è un professionista del settore editoriale. Ha collaborato come redattore e pubblicato saggi, racconti e graphic novel con diverse realtà italiane ed estere come 001 Edizioni, Comma 22, Edizioni BD, Edizioni Voilier, Perdisa Pop, Nicola Pesce Editore, Slow Food e Universal Pictures Italia, aggiudicandosi anche alcuni importanti riconoscimenti come il premio Lama & Trama e la menzione del Lucca Project Contest.

Buongiorno Valentino, cosa rappresenta per te il termine gioco?
Il gioco per me è incontro, condivisione, un modo di conoscere l’altro e se stessi. Un luogo sicuro dove testare i propri limiti e sviluppare il proprio quoziente strategico.

Com’era Valentino da adolescente?
Un ragazzo con la testa fra le nuvole, appassionato di giochi e fumetti, con la passione di raccontare storie. Non è cambiato molto in tutti questi anni.

Film e fumetto preferito.
Mi costringi a una scelta sentimentale. Il fumetto è La Città di Ricardo Barreiro e Juan Giménez, un cupissimo racconto fantascientifico del 1982 che segnò per sempre il mio immaginario di ragazzino.

Il film è Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, il canto del cigno del cinema post-moderno, che collego alla fine della mia attività di critico.

Cos’è Suicidium?
Suicidium è il progetto che ha lanciato Officina Meningi. Si tratta di un gioco di carte accattivante, macabro e divertente, il cui obiettivo è di porre fine alla vostra esistenza o spingere gli altri a farlo (per finta, ovviamente!). È aggressivo? No. Sprezzante? Certo. Irriverente? Moltissimo.

Il gioco comprende 110 carte illustrate dal vignettista Marco Tonus, una delle firme più irriverenti di riviste come «Cuore», «Il Vernacoliere», «Emme», «Mucchio Selvaggio», «Il Fatto Quotidiano», «L’Unità» e «Il Male» e da illustri guest-star del fumetto come Davide La Rosa, Felinia, Miguel Angel Martin e Tuono Pettinato.

Com’è stato aggiudicarsi il premio Lama & Trama?
Ero il lontano 2009 e tra i giurati era presente Luigi Bernardi. Non era il mio primo premio, ma di certo il più importante, perché in quel momento mi convinsi che avrei continuato a scrivere per il resto della vita. E così è stato. L’incontro con Luigi, inoltre, fu illuminante, perché mi anticipò molti dei pericoli dell’editoria e degli errori tipici dei giovani scrittori, ma io li commisi comunque.

Ti manca il contatto con la gente?
Terribilmente!

Come è nato il connubio con l’editore Dal Tenda?
Dal Tenda è l’editore di Suicidium. Dopo la fortunata campagna di crowdfunding conclusasi a fine 2015 sul sito Eppela con il sostegno dell’iniziativa Postepay crowd di Poste Italiane, abbiamo presentato il gioco alle principali fiere di settore, riscuotendo un grande successo di pubblico fino a che, nel 2017, la casa editrice perugina ha rilevato il progetto per pubblicarne la seconda edizione, portandolo in distribuzione nazionale.

Mi vuoi parlare di Necronomicon GameBook?
Si tratta di un dittico di librogame (Dagon e Carcosa) finanziati con successo su Kickstarter, con cui si possono vivere in prima persona gli orrori narrati dai grandi maestri della letteratura horror: Ambrose Bierce, Robert W. Chambers e Howard P. Lovecraft.

I loro racconti sono stati adattati con la massima fedeltà a partire dai testi originali così da permettere un’immersione interattiva in un intreccio da incubo dove, armati di dado e matita, si percorrono cimiteri abbandonati, sperdute lande aliene e altri luoghi inquietanti infestati da orrende creature.

Prossimi sogni da realizzare.
In estate le circostanze mi hanno costretto a rimandare il matrimonio e in questi ultimi mesi ho capito di non desiderare altro che farmi una famiglia. Tutto è in funzione di quest’obiettivo di lunghissimo termine. Il resto non sono sogni, ma semplici progetti.

Valerio Molinaro

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